La scelta di sanzionare chi dà cibo ai piccioni non ha alcun intento repressivo, ma preventivo e non mette a rischio la sopravvivenza dei volatili. L'amministrazione comunale di Corsico risponde così ai dubbi di alcune associazioni ambientaliste contro la decisione dell'Ente di posizionare cartelli in alcuni punti, per ricordare un articolo del regolamento di polizia urbana. Articolo che prevede una sanzione da 25 a 180 euro per chi alimenta i piccioni. «Nell'ottobre scorso - spiega il sindaco, Sergio Graffeo - abbiamo scelto di utilizzare falchi addestrati a non uccidere per liberare il nostro cimitero comunale da una vera e propria invasione di piccioni che con il loro guano, avevano provocato notevoli danni alla struttura. Un intervento proseguito nei mesi successivi, che ha dato ottimi risultati. Parallelamente abbiamo voluto ricordare, con appositi cartelli che il regolamento di polizia locale vieta di dare cibo ai piccioni, come metodo indiretto per la riduzione della popolazione dei volatili». Metodo che gli stessi esperti dell'Asl considerano tra i più efficaci. «Dal punto di vista sanitario - dicono all'Azienda sanitaria locale - il piccione non è una specifica fonte di infezioni, ma può veicolare agenti patogeni soprattutto perché questo uccello costituisce un vasto serbatoio di agenti infettanti». Il guano è poi dannoso per le facciate delle case e provoca l'otturazione e la rottura dei pluviali.
«Con il posizionamento dei cartelli - conclude il sindaco - abbiamo registrato una riduzione del problema, anche se rimane in molte parti della città». La misura di limitazione del cibo è, tra l'altro, adottata in molte città italiane, da Ancona a Bologna, e dalla vicina Cologno Monzese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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