(...) che non accettano i cambiamenti, ma credo che sia comunque orrendo quello che accade nei nostri centri storici. Penso a corso Vittorio Emanuele, la strada accanto al Duomo: è diventata un suk. E lo stesso accade nel centro di Firenze. Se fossi un sindaco non lo accetterei».
Non è la prima volta che il grande stilista critica lo stato della città, definendola «brutta» perché «regno del degrado». In passato, a finire sotto accusa erano stati alcuni monumenti. Per lesempio l«Ago e filo» simbolo di piazza Cadorna e la statua di Pertini, in piazzetta Croce rossa, a due passi dalle boutique di Armani in via Manzoni. A proposito di questultima, lo stilista aveva addirittura invitato lamministrazione comunale a far entrare in azione le ruspe, perché il monumento è spesso «ricoperto di escrementi di uccelli», perché si trasforma in una discarica e, infine, perché «è brutto, chiude la piazza e la prospettiva di via Montenapoleone». Re Giorgio aveva anche messo al bando i writer - «Li metterei tutti in galera sul serio» aveva sentenziato - e sottolineato come anche le periferie andrebbero valorizzate visto che «il centro è deserto la sera», quindi «forse cè la possibilità di far vivere le periferie».
«Cè bisogno di ordine e compostezza nel vestire e nel pensare - continua Armani -. Abbiamo "sbracato" troppo». Eppure, lo stilista non pensa che il degrado rappresenti il destino ineluttabile di questa e di altre città italiane. «Non credo che a Praga o a Varsavia succeda lo stesso che da noi. Non per essere noiosamente rigoroso, ma perché devo passeggiare scostando le lattine di bibita? Ci vuole un po più di rispetto.
«Corso Vittorio Emanuele?Un suk»
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