La corte accetta il certificato medico di Chirac: «Ha problemi di memoria, non venga in aula»

Si è aperto ieri alle 13.30 il processo all’ex presidente francese, Jacques Chirac, assente per «motivi di salute». I procuratori hanno chiesto in avvio al tribunale di accettare la non presenza del presidente sulla base di un referto medico che determina che Chirac «non ha più le capacità mentali per partecipare allo svolgimento delle udienze», come ha chiarito uno degli avvocati difensori, Jean Veil, in avvio dei lavori. Richiesta accolta dalla Corte. «Chirac - ha detto l’avvocato - non è in grado di ricordare eventi accaduti 20 anni fa». Accettata l’assenza di Chirac ora il tribunale dovrà decidere se continuare il processo, che dovrebbe durare tre settimane per un totale di 13 udienze, se chiedere un nuovo referto medico o se congelare il tutto. A spingere per l’andare avanti del procedimento è soprattutto l’Ump. Dominique de Villepin ha spiegato che «il processo potrebbe essere utile anche senza di lui» e lo stesso Chirac ha avanzato motivazioni politiche al proseguimento del procedimento: ovvero evitare che si pensi che voglia sfuggire alla giustizia.

Per quanto riguarda la sua malattia, smentite da sua moglie le voci sulla malattia di Alzheimer, sembra che Chirac soffra invece di Anosognosia, un disturbo neurologico che consiste nell’incapacità di riconoscere il proprio stato di malattia e continuare a credere di essere nel pieno di facoltà mentali perse in seguito a lesioni cerebrali. Chirac, 78 anni, è accusato di presunti appalti truccati al Comune di Parigi quando era sindaco tra il 1983 e il 1995.

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