Roma - Forte preoccupazione per l’alto livello della spesa pubblica. Il presidente
della Corte dei Conti, Tullio Lazzaro, parlando nel corso di una audizione parlamentare sul
Dpef avverte che "una lettura attenta delle stime di finanza pubblica per il 2007 sospinge ad
un giudizio più allarmato sulle tendenze in atto, confermando tutte le preoccupazioni sulle
difficoltà di controllo della spesa pubblica".
"Ancora nel 2007, dunque, l’atteso miglioramento dei conti è per intero ascrivibile
all’aumento delle entrate e della pressione fiscale (che raggiungerebbe il 42,4% al netto del
Tfr)". "Appare rischioso - aggiunge il presidente Lazzaro - non cogliere appieno le occasioni offerte da un ciclo
economico particolarmente favorevole per condurre una politica di bilancio più rigorosa, che
dovrebbe avere come riferimento prioritario il percorso di riduzione del debito".
"Necessarie manovre correttive" Per "centrare gli obiettivi programmatici" indicati nel Dpef "di avanzo primario, indebitamento netto e debito sarebbero necessarie manovre correttive per gli anni successivo al 2008". Lazzaro ha sottolineato che la scelta del Governo "di non effettuare correzioni dei saldi nel 2008, come pure la dimensione delle correzioni (24 mld) cumulativamente stimate per il triennio successivo, non equivale a ritenere esaurito gli impegni di copertura delle spese future".
"A rischio efficacia studi di settore" "Lo strumento degli studi di settore rischia di restare sostanzialmente inapplicato proprio
per la logica, sulla quale necessariamente si fonda, di voler obbligare milioni di contribuenti a doversi contemporaneamente e visibilemnte adeguare ad un gardo più elevato di adempimento dell’obbligazione tributaria".
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