Roma

Corviale si inventa anti-Cernobbio

Il forum «Sbilanciamoci» fa infuriare Rampelli (An) «Evento da estremisti»

Stefania Scarpa

L’altra economia sarà da oggi a domenica protagonista di un forum a Corviale. Un appuntamento, battezzato «Sbilanciamoci. L’impresa di un’economia diversa» che si pone come antagonista rispetto al vertice di Cernobbio e che fa infuriare il centrodestra. Anche e soprattutto per il teatro dell’iniziativa, Corviale, «in urbanistica il simbolo del fallimento del comunismo, né più né meno del muro di Berlino in politica», come sottolinea il capogruppo regionale di Alleanza Nazionale Fabio Rampelli.
«Sbilanciamoci» è un’iniziativa organizzata dalle 40 associazioni ma gode del «patrocinio» del presidente della Regione Lazio Piero Marrazzo e dell’assessore alle Periferie e al Lavoro del Comune di Roma Paolo Carrazza. «Il fatto che quest’anno “Sbilanciamoci” si tenga a Corviale - dichiara l’assessore Paolo Carrazza - è per noi molto significativo. Corviale è suo malgrado il luogo simbolo delle periferie urbane degradate e quindi dei danni prodotti da un modello di sviluppo insostenibile dal punto di vista urbanistico, sociale e ambientale». Frasi che suscitano l’ilarità di Rampelli: «Carrazza parla di Corviale come il simbolo del degrado delle periferie senza ricordare che l’edificio lungo un chilometro è il frutto di una visione massificante e atea della vita e dell’uomo rincorsa per decenni dai padri putativi di Carrazza e Marrazzo». Ma Rampelli ce l’ha anche con chi ha organizzato «Sbilanciamoci»: «Per la cronaca - fa notare il consigliere regionale di An - l’iniziativa è promossa da un sito internet di estremisti comunisti che dichiara lo scopo di voler informare i cittadini francesi e italiani delle visite del Presidente Berlusconi in Francia, così da garantire l’organizzazione di contestazioni: chissà se c’entrano anche i terroristi Battisti e Scalzone».

«Confidiamo altresì - conclude Rampelli - nella capacità autocritica dell’onorevole Luciano Violante, che dovrebbe essere presente, che almeno sulle foibe ha saputo ammettere qualche colpa del suo partito, ma forse non sono maturi ancora i tempi, visto che gli orrori dell’architetture collettivista ancora trovano fieri sponsor a sinistra».

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