Così Dante aiutava gli emigranti

Anche quest'anno Genova celebra la «Giornata della Dante», nella quale si ricorda sia la nascita del sommo poeta fiorentino, sia la fondazione della Società a lui intitolata, avvenuta nel maggio del 1889 per diffondere la lingua e la cultura italiana e da allora sempre più andata espandendosi nei cinque continenti, dove conta circa 500 Comitati che organizzano ogni anno quasi 6.000 corsi di lingua e cultura italiana, frequentati da oltre 200.000 studenti stranieri. E poiché l'origine della «Dante Alighieri» si rifaceva alla tradizione risorgimentale, la ricorrenza dei 150 dell'Unità nazionale ha indotto il Comitato di Genova a ricordare il suo importante ruolo all'interno di uno dei fenomeni sociali, economici e culturali più duraturi e decisivi nella storia dell'Italia unita: l'emigrazione. Negli ultimi decenni dell'Ottocento questo fenomeno aveva acquistato dimensioni bibliche, un esodo inarrestabile che ogni anno conduceva lungo le rotte e le strade del mondo centinaia di migliaia di nostri connazionali. E proprio in aiuto degli emigranti - il 60 per 100 dei quali erano analfabeti - operava sin dalla sua fondazione la «Dante Alighieri», e tra i primi proprio il Comitato di Genova, anch'esso fondato nel 1889 da 150 soci - sia assistendoli prima dell'imbarco insegnandogli i primi rudimenti della lingua italiana, sia stampando guide e manuali ricchi di consigli ma anche di informazioni per il viaggio (ad esempio, su ciò e quanto avrebbero mangiato in navigazione verso l'America del Sud: in terza classe colazione alle 7 con caffè e gallette ma il lunedì con pane e acciughe, desinare e cena alle 11 e alle 16,30 con baccalà martedì e venerdì).
Alcuni di questi preziosi volumetti pubblicati dalla «Dante Alighieri» all'inizio del Novecento, a partire da domani e fino al 9 giugno saranno esposti (a ribadire gli stretti e proficui rapporti di collaborazione tra queste due istituzioni) nella sala-biblioteca dell'Assemblea legislativa della Regione Liguria insieme con altri libri sull'emigrazione e sui 150 anni della nostra storia. E sul contributo dato dalla «Dante Alighieri» e in particolare dal Comitato di Genova, che fu tra i più attivi nell'attuare le biblioteche per emigranti a bordo delle navi (mentre il Comitato di Napoli si adoperò per far accompagnare gli emigranti da maestri viaggianti) parleranno nel pomeriggio di domani (ore 16.

30, sala biblioteca del consiglio regionale in via D’Annunzio 38) il preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Genova, professor Francesco Surdich, tra i maggiori esperti di storia delle esplorazioni geografiche e dell'emigrazione, e il presidente della «Dante Alighieri» genovese, professor Francesco De Nicola, autore di numerosi studi sugli scrittori italiani che hanno affrontato il tema dell'emigrazione.

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