Antonio Donghi (era ora che a un artista simile si dedicasse una mostra anche nella nostra città!) è un protagonista del realismo magico. Vale a dire, secondo la definizione di Bontempelli a cui si deve la contraddittoria espressione, pratica «un realismo preciso, avvolto in unatmosfera di stupore lucido». Non cè opera in mostra, dalle più intense a quelle meno risolte, che non risponda a questa definizione: le sue visioni smaltate, in cui tutto è così evidente da risultare inspiegabile; i suoi ritratti in cui non cè nulla da capire e per questo non si capisce lessenziale; le sue solide architetture di oggetti, così nitide da divenire oscure, sembrano fatte per dar ragione allo scrittore comasco. In Donghi, insomma, la realtà rimanda sempre a un oltre e a un inoltre.
E la precisione del disegno esprime un mondo che ha la lucidità dei sogni freudiani e laffabilità del teatrino di marionette. A volte, nei suoi quadri, sono palesi le incongruenze. Ma spesso non ce nè nemmeno bisogno, per rendere enigmatica la quotidianità.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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