da Milano
Dice di essere emozionata, soprattutto per essere stata invitata a un convegno internazionale riservato a dottorandi.
Lei, che ha solo 16 anni e frequenta la quarta liceo scientifico, non ci avrebbe mai sperato. Invece, lo scorso luglio Alessandra Gangai ha raccontato davanti a una platea di ricercatori in Austria di aver scoperto un nuovo gene umano.
Cosa hai provato in quel momento?
«Una grandissima emozione anche se, lì per lì, non mi sono resa conto della mia scoperta. È stato il mio coordinatore, Giulio Pavesi, a identificare il gene».
Poco dopo è arrivato linvito a Vienna. Uno di quei momenti difficili da dimenticare...
«È stato incredibile poter parlare davanti a tanti ricercatori. Una grande soddisfazione dopo il duro lavoro svolto alluniversità. Durante il convegno ho anche avuto la possibilità di scambiare informazioni con molti esperti. Per una liceale come me è stato incredibile».
Cosa farai nel tuo futuro? Hai già le idee chiare o hai bisogno di rifletterci su ancora un po?
«Mi piacerebbe continuare a studiare in questo campo per essere utile agli altri. Magari Medicina o Biologia. Per ora sono ancora al quarto superiore, mi darò del tempo prima di prendere una decisione definitiva».
Parteciperai ancora al progetto delluniversità di Milano?
«Certo, anche questanno sono nel gruppo. Questa volta le lezioni sono concentrate sullevoluzione. Mi fa molto piacere. Lunico rammarico è per la mia scuola che non appoggia questa mia passione e si interessa poco a quello che faccio».
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