Yerevan (Armenia)«Il nostro futuro è in Europa, ma siamo molto preoccupati per la perdita di valori cristiani», sostiene senza remore Tigran Sargsyan, premier della Repubblica dArmenia. Cinquantenne, economista, è deciso a non farsi coinvolgere in una nuova guerra nel Caucaso contro gli azeri, «non ci sarebbero vincitori».
LArmenia guarda allEuropa?
«Stiamo percorrendo la strada delle riforme per arrivare al trattato di libero scambio con lUnione europea. Ci vorranno almeno dieci anni, ma spesso mi chiedo quale sarà lEuropa che ci aspetta?».
Cosa intende dire?
«In Europa stiamo assistendo a una profonda crisi identitaria e valoriale. NellUe emergono gruppi sempre più vasti che hanno valori diversi da quelli classici dellEuropa cristiana in cui noi crediamo. Il mio pensiero va alle prese di posizioni del cancelliere tedesco Angela Merkel e del presidente francese Nicolas Sarkozy sulle politiche migratorie e il loro fallimento».
È preoccupato della perdita dei valori cristiani?
«Sì, siamo preoccupati dei cambiamenti che sta subendo lEuropa. Per lArmenia i valori cristiani sono irrinunciabili perché la nostra storia è stata plasmata da questi principi. LEuropa si è fondata come civiltà sui valori cristiani e noi armeni abbiamo sofferto tanto per non averci rinunciato».
Significa che non volete la Turchia islamica, che in passato ha massacrato gli armeni cristiani, in Europa?
«No, al contrario, siamo entusiasti della pulsione turca verso lUe. La Turchia, per raggiungere questo scopo, dovrà mettere in atto riforme profonde secondo gli standard della Ue. È unopportunità storica».
Quali sono le aspettative in vista dellincontro fra i presidenti azero e armeno in dicembre?
«Per il successo del processo negoziale tutti devono rendersi conto che il conflitto (sul Nagorno Karabakh, nda) ha una sola soluzione accettabile, quella pacifica».
Non teme il rischio concreto che riprendano le ostilità?
«Le dichiarazioni bellicose dei leader politici creano unatmosfera tesa, che accresce la possibilità di unesplosione di violenza, ma la guerra non ha prospettive».
Pace o guerra fra armeni e azeri dipende dal grande gioco energetico del Caucaso?
«LAzerbaijan grazie alle sue risorse energetiche si permette un aumento drastico della spesa militare. Sembrano sempre più convinti di vincere con la forza delle armi.
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