«Così la Liguria può battere la meningite»

Sono complessivamente 13 i casi di meningite registrati in Liguria nel corso del 2007, di cui solo cinque in età pediatrica. Lo ha rivelato l’assessore alla Salute della Regione Liguria, Claudio Montaldo, facendo il punto sull’evoluzione della malattia in Liguria, dopo il recente caso del bambino ricoverato al Gaslini. Un caso che finalmente non preoccupa più i medici, che ormai preparano le dimissioni del piccolo paziente. E proprio sulla possibilità di cura si è soffermato Montaldo. Nella regione si è potuto nonstatare come, sia in questo ultimo caso sia negli altri registrati nel corso del 2007, le procedure per le gestione delle malattie invasive da meningo e pneumococco messe a punto siano ormai entrate a far parte del bagaglio culturale ed operativo del personale sanitario addetto. La tempestività con cui l’Istituto Gaslini ha segnalato al Dipartimento di Prevenzione della ASL 3 la sospetta natura meningococcica della malattia ha consentito, infatti, di organizzare e porre in atto con analogo tempismo tutte le misure di profilassi previste dalle procedure operative, nonostante il particolare periodo festivo, la chiusura delle scuole e il grande numero dei «contatti» da rintracciare e trattare. Le procedure diagnostiche a suo tempo discusse e condivise nell’ambito della Commissione Regionale Vaccini e Malattie Infettive, hanno poi consentito di isolare rapidamente il germe responsabile dell’infezione ed in seguito di tipizzarne il ceppo (tipo B, quindi del tipo non coperto dalla vaccinazione), cioè di dare un nome e cognome al batterio responsabile, operazione questa di grande rilevanza sia per le misure di profilassi da porre in atto che per l’attività di sorveglianza sulle malattie batteriche invasive.

L’assessore Montaldo ricorda che la vaccinazione per meningococco C (per il tipo B non è ancora disponibile un vaccino) è offerta gratuitamente ai bambini da 0 a 6 anni ed ai ragazzi tra i 14 ed i 15 anni; la vaccinazione per pneumococco è offerta altrettanto gratuitamente ai neonati ed ai bambini sino ai primi 36 mesi di vita e agli adulti con più di 64 anni di età o affetti da patologie a rischio.

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