
I fiati e timpani della cavalcata sinfonica di Star Wars, la canzone minimalista "Moon River" per Colazione da Tiffany o, per avvicinarci al tema, gli archi stridenti e martellanti in battere di Psyco. Ci sono brani musicali capaci di diventare l'anima di un film, anzi di trasportare chi ascolta esattamente al centro del suo messaggio, dell'epoca che li generò e, cosa ancora più importante, nel luogo dove si era mentre si vedeva e si ascoltava quel film. Il tema di Profondo rosso è, semplicemente, Profondo Rosso, in tutto e per tutto. Le tastiere cupe, gli accordi liquidi in minore, le atmosfere prog, il senso di un turbine che è poi quello della follia omicida. Oggi che quel thriller di Dario Argento, datato 1975, spegne le cinquanta candeline, Milano ha il privilegio di ospitare una particolare celebrazione al Cortile delle Armi del Castello Sforzesco, oggi, martedì 29. In una cornice quanto mai gotica e horror di un maniero, il castello dei milanesi. L'evento - organizzato da GerliMusic, Rocknrolla eventi e Legend Club Milano in collaborazione con Mostro Production - prevede la proiezione del cult movie con il supporto live di Claudio Simonetti e dei suoi Goblin, che eseguiranno l'intera colonna sonora. A raccontare l'evento è Claudio Simonetti, l'uomo dietro le note di Profondo Rosso.
Maestro Simonetti, non può scappare dalla prima ovvia domanda: il successo di quel brano ipnotico se lo sarebbe aspettato?
"Assolutamente no. Tantomeno, che avrei lavorato per Dario Argento io che da ragazzino mi elettrizzavo guardando un film come L'Uccello dalle piume di cristallo. Sul brano in sé, sapevamo, io e i Goblin, che poteva funzionare. Un buon punto di partenza fu l'espressione di Dario Argento quando lo ascoltò: lo trovò perfetto".
Come vi conosceste?
"Lui aveva sentito qualcosa di nostro. Noi facevamo prog rock, era il cuore degli anni '70. Musica difficile, di nicchia. Per la colonna sonora del suo nuovo film, Argento voleva assolutamente una rock band. Sognava nomi come Pink Floyd e Deep Purple, poi si ritrovò noi. Ma direi che è andata bene a entrambi".
Il film divenne un culto anche all'estero: quel successo vi aiutò?
"Senza dubbio, coi Goblin suonammo, e suoniamo tutt'ora con la nuova formazione, in tutto il mondo. Saremo in Giappone e negli Usa, in autunno, per fare live sui brani di Profondo Rosso e Suspiria che all'estero raccolse anche più successo. Per Argento ho lavorato anche a Phenomena, Io Non Ho Sonno e altri film".
Come sarà la serata di celebrazione del 50esimo anniversario di Profondo Rosso?
"Sarà in due parti: nella prima eseguiamo live la colonna sonora durante la proiezione del film: una bella botta per il pubblico, perché la musica dal vivo li avvolgerà. Nella seconda coi Goblin faremo pezzi da altre colonne sonore che ci hanno resi celebri nel mondo".
Tra le mura di un grande castello, uno scenario gotico perfetto per un thriller.
"Indubbiamente affascinante: ne siamo felicissimi. Aggiungo che Milano per me resta una città importante: vissi qui con la famiglia negli anni in cui ero uno studente delle medie. Vivevo nemmeno molto lontano dal Castello Sforzesco. Sarà una sera affollata di ricordi".
La musica di oggi le
piace?"Quel lontano 1975 era un periodo speciale: la musica offriva di tutto e di più, c'era il pop, il cantautorato e, per l'appunto, il rock progressivo di nicchia. Oggi tutto mi sembra livellato a un solo sound".