Col passare delle ore e con informazioni sempre più numerose e precise su come è avvenuto l'assalto dei «commando navali» al bastimento Marmora organizzato da Hamas, con l'aiuto della Turchia per rompere il blocco di Gaza, l'operazione si rivela sempre più negativa per Israele. Ecco perché.
1.ASPETTO MILITARE
Totale mancanza di informazioni sulle intenzioni, preparazioni di difesa, dei 700 passeggeri della nave ammiraglia di Hamas. Si è creduto alle dichiarazioni dei loro portavoce sulla volontà di opporre resistenza passiva all'intervento israeliano. Mentre a bordo veniva preparata la resistenza all'arma bianca, con l'aggiunta di due fucili mitragliatori strappati ai militari israeliani che avevano ricevuto l'ordine di evitare a tutti i costi la violenza, (rischiando di essere linciati) il bilancio delle vittime è stato grave. Le immagini di questo scontro diffuse nel mondo sono risultate disastrose per Israele. La marina è accusata di aver inviato la sua unità di élite, senza adeguata preparazione, senza mezzi per disperdere la massa degli uomini di Hamas in uno strettissimo spazio. Questo fallimento di preparazione e di mezzi, assieme alla povertà dell'intelligence, è stato ammesso dalla stesso capo di Stato maggiore generale Ashkenazi.
2. ASPETTO DIPLOMATICO
Per agire prima della luce dell'alba la marina ha commesso l'errore di operare nelle acque internazionali compromettendosi col diritto internazionale. La Turchia ha richiamato il suo ambasciatore in Israele. Israele ha messo in guardia i suoi cittadini in Turchia contro possibili attacchi. Il fatto che la Turchia è membro del Consiglio di sicurezza dell'Onu davanti al quale gli arabi vogliono ora trascinare Israele non rende la posizione di Gerusalemme più facile. Le critiche della Comunità europea hanno cancellato l'euforia della recente ammissione di Israele all'Ocse.
3. ASPETTO POLITICO ESTERNO
Il governo, in particolare il ministero degli Esteri, è apparso paralizzato. L'assenza del premier ha aggiunto alla confusione, lasciando al ministro della Difesa Barak la responsabilità della reazione politica. Inoltre il comportamento esitante di Natanyahu, la notizia del suo ritorno precipitoso in patria, della cancellazione, smentita e poi confermata, del suo incontro con Obama hanno ferito la sua immagine di leader forte e determinato. C'è a Gerusalemme, negli ambienti di destra, chi parla di una possibile crisi di governo, improbabile data la debolezza e la disunione dell'opposizione. L'incontro con Obama doveva servire a cancellare gli effetti dello scontro personale e politico fra i due leader, alla Casa Bianca, nel marzo scorso. Esso a quanto pare avrà luogo in una nuova situazione di tensione fra i due Paesi a causa del voto - sia pure condizionato americano - in favore della risoluzione dell'Onu per la nuclearizzazione del Medio oriente. Voto che mette in causa specificamente Israele.
4.ASPETTO POLITICO INTERNO
Il governo ha schierato forti forze di polizia per prevenire manifestazioni di solidarietà degli arabi israeliani con Hamas. La possibilità che due dei loro deputati che si trovavano sulla nave Marmora possano essere puniti con l'abolizione dell'immunità parlamentare è oggetto di discussione morale e giuridica ma anche di preoccupazioni di sicurezza. Specie dopo che due personalità arabe israeliani sono stati arrestate e hanno confessato di aver spiato a favore degli hezbollah.
5.
Il successo mediatico e di prestigio di Hamas a seguito di questa operazione navale è un colpo all'Autorità palestinese accusata di tradire la causa nazionale negoziando col «nemico sionista» tramite gli americani. La posizione di Abu Mazen si è indebolita ancora di più e difficilmente ci saranno progressi nel processo di pace.
Il blocco a Gaza non è stato rotto. Ma per Israele è una vittoria che vale una sconfitta.
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