«Così sarete le Porsche delle vostre aziende»

Da 10 anni la società di consulenza opera in Italia per realtà d'ogni settore merceologico o di servizi

Riccardo Cervelli

Festeggia i suoi primi 10 anni di attività in Italia la società di consulenza Porsche Consulting. Una realtà nata in Germania 22 anni fa, quando la casa madre Porsche fronteggiò una dura crisi e creò una struttura di esperti in management per riorganizzarsi. «In seguito - ricorda Josef Nierling, ad della società in Italia - raggiunti gli obiettivi di rilancio della Casa automobilistica, la nostra entità venne mantenuta in vita e iniziò a prestare la propria collaborazione ad alcuni fornitori di Porsche, aiutandoli a raggiungere il successo anche in nuovi ambiti di mercato. Da allora il business è cresciuto sul libero mercato, abbiamo aperto prima un ufficio a Milano, poi uno ad Atlanta, poi un altro a San Paolo e infine Shanghai».

Dunque, Porsche Consulting nasce affrontando e vincendo una crisi importante. Oggi, secondo Nierling, tutte le aziende si trovano di fronte a necessità di cambiamenti in un certo senso simili a quelli che la Casa produttrice di auto sportive tedesca dovette affrontare 24 anni fa. «Non intendo - precisa Nierling - necessariamente situazioni di gravi difficoltà economiche e di mercato, ma forti pressioni a modificare approcci alle strategie e a compiere cambiamenti di tipo culturale». Le sfide principali cui le imprese devono prestare maggiore attenzione, oggi, non sono tanto di natura finanziaria, ma riguardano innanzitutto un tema: l'innovazione. E questo è un fenomeno sollecitato da un sempre più rapido e pervasivo diffondersi di nuove tecnologie digitali che cambiano i settori di business in cui operano le aziende, consentono la nascita di nuovi attori, modificano le aspettative dei clienti e rivoluzionano i modi di lavorare e i processi produttivi.

«Il fatto di essere nati nel mondo automobilistico - sottolinea l'ad di Porsche Consulting - ci ha aiutato perché è un settore che da sempre rappresenta un laboratorio privilegiato per sviluppare nuovi approcci culturali e metodologie produttive. Tutti i comparti economici stanno affrontando macro trend che li obbligano in qualche modo a trasformarsi. Quello che noi facciamo è trasferire la nostra esperienza e il nostro know how affinché tutte le aziende riescano a diventare delle Porsche nei propri settori».

Per esemplificare quanto possono essere impegnativi questi macro trend - che in parte sono simili e sotto altri aspetti possono differire tra i diversi comparti, ma non come dirompenza e certe dinamiche - Nierling ne cita tre che toccano specificatamente l'industria dell'auto: la propensione dei consumatori ad acquistare veicoli a motorizzazione elettrica (lontani dai tradizionali motori Porsche); la share economy, che vede le persone spostare l'interesse dalla proprietà (e la Porsche è un'auto che si desidera possedere) all'utilizzo di un bene; nel caso dell'automotive, un terzo macro trend impattante è la «guida autonoma», che contrasta con il piacere di pilotare una vettura, specie se sportiva.

«Sulla base della nostra esperienza - prosegue Nierling - abbiamo elaborato tre raccomandazioni. La prima è elaborare strategie agili che possono prevedere frequenti adattamenti. Quella che non deve essere mai cambiata è l'unicità del brand, quell'insieme di aspetti che hanno determinato, e continueranno a farlo, il successo di un'azienda. La seconda raccomandazione è mettere le persone al centro dei processi. Un consiglio, a questo proposito, è inserire talenti nelle aree più esterne - rispetto al core business - in cui si possono sviluppare e sperimentare nuove attività, anche con il rischio di sbagliare. Sempre a proposito di talenti, bisognerebbe investire non tanto su chi ha profonde competenze su un tema, quanto su chi è portato all'apprendimento continuo. Il terzo segreto è introdurre una cultura di innovazione agile. So che può sembrare strano che un consiglio del genere arrivi dal mondo automotive, ma in realtà anche in queste aziende si stanno diffondendo sistemi che consentono di abbinare processi ben strutturati con la capacità di introdurre cambiamenti in modo rapido, valorizzando immediatamente la risposta del mercato».

Un modo, insomma, per assicurarsi di intercettare e soddisfare l´entusiasmo dei clienti.

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