da Roma
Landamento delleconomia reale, stagnante in questo brutto 2005 di crescita zero, dovrebbe migliorare sensibilmente lanno prossimo e in quelli successivi. Il governo non modifica le previsioni macroeconomiche stilate a luglio con il Dpef, nonostante laumento dei prezzi del petrolio. La Relazione previsionale e programmatica approvata dal Consiglio dei ministri poco prima del «sì» alla legge finanziaria, prevede per il 2006 una crescita economica dell1,5% mentre il deficit pubblico dovrebbe attestarsi al 3,8% del Pil, in base agli impegni presi con Bruxelles. Per rivedere un disavanzo inferiore al limite del 3% si dovrà attendere il 2007. Il rapporto debito-pil dovrebbe diminuire dello 0,8% (dal 108,2% di questanno al 107,4 del 2006).
Secondo le stime del governo, la crescita 2006 si tradurrà in un incremento delloccupazione pari allo 0,6%. La Previsionale ricorda inoltre che nel primo semestre di questanno, loccupazione è cresciuta di oltre l1% rispetto allanno scorso e il tasso di disoccupazione misurato dallIstat è sceso al minimo dal 1993, il 7,5%. La crescita delleconomia, dal 2006 in poi, dovrebbe allargarsi anche al Mezzogiorno. Assai meno favorevoli le stime per questanno: crescita zero e disavanzo al 4,8% del pil.
Nonostante limpatto dei forti rincari del greggio, il governo non prevede un rialzo dei prezzi. Il tasso dinflazione dovrebbe mantenersi «intorno al 2%», si legge nel documento, sia questanno che nel 2006.
I grandi numeri della finanza pubblica confermano limpegno preso con lUnione europea per la riduzione del disavanzo entro i limiti del Patto di stabilità, nel giro di due anni. Alla fine del 2007 il deficit dovrebbe scendere al 2,8% del pil, per poi diminuire ancora al 2,1% nel 2008 ed all1,5% nel 2009. «A luglio lEcofin ha approvato le raccomandazioni sullItalia che sono perfettamente note al governo di Roma - commenta la portavoce del commissario europeo agli Affari economici e monetari, Joaquin Almunia -: la Commissione non farà altri commenti sulla Finanziaria prima del prossimo 12 gennaio». In realtà, un primo parere verrà espresso da Bruxelles nelle previsioni economiche dellarea euro, che saranno rese note a metà novembre. Nel corso dei recenti incontri di Washington del Fondo monetario internazionale, il ministro dellEconomia Giulio Tremonti ha visto Almunia, confermandogli limpegno del governo a rispettare in pieno gli impegni presi dallex ministro Domenico Siniscalco allEcofin.
Nella conferenza stampa che ha fatto seguito allapprovazione della Finanziaria, Tremonti ha detto che i contenuti della relazione previsionale e programmatica discussi al Cipe (Comitato interministeriale per la politica economica) poco prima del Consiglio dei ministri, hanno ricevuto «lapprezzamento» di Pierluigi Ciocca, vicedirettore generale di Bankitalia, presente alla riunione al posto del governatore Fazio.