Ricavi per 75 milioni di euro allanno, che finanziano il sistema stradale. Effetto del road pricing made in Norvegia. Strade, ponti e gallerie sostenute economicamente dagli introiti del ticket dingresso, che in quel di Oslo è il toll ring system. Due euro e mezzo il costo per entrare nel territorio urbano: pedaggio attivo sette giorni su sette e ventiquattrore su ventiquattro, con lesclusione dei motociclisti. A firmare il progetto messo a punto dalla Norconsult con la Public roads administration e attivo dal primo febbraio 1990 è un italiano, larchitetto Fernando De Simone.
Progetto che fu però osteggiato e che, secondo le cronache, solo la tenacia del sindaco di Oslo rese possibile.
«Tutto vero, ma con laggiunta di un dettaglio: Oslo in quegli anni viveva una condizione pesante sul fronte del traffico cittadino. Larteria principale della capitale, quella che collega lOceano Atlantico con la Svezia, era una camera a gas: una coda quasi perenne di centomila e passa auto al giorno. E lo Stato che non ha soldi per finanziare interventi strutturali alternativi».
Vuol dire, forse, che lidea del road pricing nasce principalmente quale fonte di finanziamento di nuove strade e infrastrutture?
«Osservo che il road pricing ha assunto nel tempo i connotati di una grande operazione economica. Che copre interamente, esempio, la costruzione di unautostrada subacquea piuttosto che linterramento di tutte o quasi le arterie principali della città».
Tassa dunque di scopo, dichiarata con chiarezza e, soprattutto, senza vergognarsene...
«Il primo sondaggio sul Toll ring system dava il 37 per cento dei norvegesi favorevoli. Oggi? Lo sono il settanta e più per cento. Motivo? Il traffico urbano si è ridotto del trenta per cento e, quindi, anche linquinamento è calato proporzionalmente ma, soprattutto, lutilizzo del mezzo pubblico si è incrementato e, attenzione, altri importanti benefici sono arrivati dalla decisione dellamministrazione di interrare il traffico con una riduzione più che pesante della congestione».
Il ticket dingresso non è quindi sufficiente da solo se non accompagnato da una politica della mobilità e da progetti infrastrutturali?
«Esattamente. Basta osservare il livello del trasporto pubblico prima e dopo lattivazione del ticket. Come dire: dalla caduta dellutilizzo del mezzo pubblico allincremento esponenziale subito dopo lintroduzione del toll ring system...».
Bisogna però non aver paura di nuove grandi opere infrastrutturali...
«A Oslo il traffico è ormai, dopo diciotto anni di applicazione del ticket dingresso, quasi tutto sotterraneo, con una vantaggiosa riduzione dei tempi di viaggio sia per i sistemi di trasporto privato sia per quelli di trasporto pubblico. Benefici ambientali che hanno pure migliorato la qualità della vita nel centro cittadino, ridotto l'inquinamento e il numero degli incidenti stradali».
Possibile che questo progetto non abbia neppure un neo?
«Be, uno ce lha: strade più deserte fanno diventare il piede sullacceleratore un po pesante. Ma per noi italiani. Loro, i norvegesi, sono ligi sui limiti di velocità».
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