Anticipi, posticipi, cambiamenti di date e orari, ormai essere un «tifoso» di una squadra di calcio è un «lavoro»
Lultima è di ieri: in serie B lufficializzazione dellanticipo di Genoa-Albinoleffe, venerdì 30 marzo alle 21, cui si aggiunge quello, inatteso, di Vicenza Spezia alle 19.
Un po di storia. Mercoledì 28 febbraio, Sampdoria-Atalanta, partita di campionato, giocata alle ore 15
I tifosi hanno scioperato restando fuori dallo stadio. All'interno uno striscione: «mercoledì ore 15
divertitevi». All'esterno un altro «A quando di mattina?». Lunedì 5 marzo viene comunicato che la partita Sampdoria-Cagliari, in programma domenica 11 marzo alle ore 15, sarà anticipata sabato 10 marzo alle 20.30. La decisione è stata presa perché improvvisamente il Viminale ha scoperto che l'anticipo Torino-Catania è una partita a rischio e quindi, per motivi di ordine pubblico, da disputare rigorosamente di domenica!
Tornando al Genoa la situazione non cambia. La serie B intanto, gioca sempre di sabato pomeriggio penalizzando tutte le persone che al sabato lavorano. Non contando poi gli anticipi al venerdì sera e i posticipi al lunedì sera. La trasferta diventa quasi impossibile se si lavora. Come se non bastasse ci sono poi le gare infrasettimanali. Martedì 13 marzo Genoa-Brescia alle ore 15, la partita contro il Verona in programma per mercoledì 21 marzo alle 20.30 è stata posticipata al 1 maggio alle 15 per facilitare i tifosi
Un calvario, insomma, prevedere quale e quando sarà il prossimo incontro! «Il mondo del calcio senza i tifosi è svuotato - afferma Riccardo Ascioti, addetto stampa della Federazione dei Club Blucerchiati - non hanno capito che il pubblico è fondamentale. C' è la tendenza a favorire il calcio televisivo a scapito della tifoseria organizzata. Non si rendono conto - prosegue Riccardo - che creano dei problemi di sopravvivenza ai club, perché è impossibile riuscire ad organizzare le trasferte con le nuove regole che provocano immense difficoltà per l'acquisto dei biglietti e con l'incertezza di quando si giocherà. Molti ragazzi vanno in trasferta facendo dei sacrifici per poi arrivare allo stadio a partita iniziata a causa dei vari controlli che vengono effettuati
».
Sembra che ci sia la tendenza di allontanare i tifosi dallo stadio creando problemi di orari e non solo.
«Dopo i fatti di Catania, - afferma Leo Berogno presidente dell'Associazione dei Club Genoani - non si sa se lo stadio nel quale si andrà a giocare sarà a porte chiuse o se sarà aperto solo agli abbonati, se si potranno acquistare i biglietti
e, soprattutto, quando si disputerà l'incontro! Dobbiamo attendere le decisioni che variano di volta in volta, vivere alla giornata! È evidente - ribadisce Leo - che tutto questo penalizza i tifosi che vogliono seguire la propria squadra».
Per fare il punto della situazione la FISSC, (Federazione italiana sostenitori squadre calcio) l'organizzazione che coordina tutte le tifoserie di serie A, B e C1, ha organizzato un convegno che si conclude oggi a Gallio in provincia di Vicenza, con Bruno Pizzul come moderatore, per valutare quali provvedimenti possono essere presi per legittimare le tifoserie, per cercare di ridare al calcio l'ossigeno che sta perdendo.
Per far sì che lo stadio non venga solo considerato come un luogo di violenza ma anche un mezzo utile per fare della beneficenza e della solidarietà
sia la tifoseria blucerchiata che quella rossoblu organizzano spesso delle iniziative di carattere sociale ed educativo.
«Noi - ci spiega Leo Berogno - abbiamo organizzato a Genova il Genoa Club for children che è una scuola di tifo per i bambini, ed è un impegno molto gravoso ma vogliamo dimostrare che si può andare allo stadio per divertirsi!».
«Non bisogna dimenticare-concordano entrambi - che lo stadio Luigi Ferraris è uno dei pochi a norma e che il derby di Genova è l'unico dove si può andare tranquillamente insieme allo stadio ».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.