Adesso si aggrappano a Facebook. Fallita la barricata, lultima chance per i politici locali si chiama «adotta un consigliere municipale». Ieri mattina i consiglieri dei 19 municipi di Roma si erano dati appuntamento allHotel Plaza per inscenare la protesta contro i tagli dei gettoni di presenza. Compensi mensili da 520 a 710 euro «sforbiciati» dalla manovra del governo. Ma di 456 rappresentanti locali potenzialmente interessati (24 consiglieri per 19 municipi),nellhotel di via del Corso scelto per il raduno si sono ritrovati in quattro, tutti del Pd. Numero sufficiente per una partita a briscola, non per una protesta in grado di far rientrare un provvedimento anti crisi.
«Non un flop ma il chiaro segnale che quando parte la protesta o la convocazione nessuno si muove perché i consiglieri municipali preferiscono rivolgersi al loro referente politico nazionale o al partito», hanno denunciato i quattro. Alessandro Cozza, Francesco Scoppola, Roberto Chiappini e Alessandro Sterpa sono convinti che a fermare la protesta siano state «logiche di corrente e partito. Non ci si può lamentare hanno spiegato e poi non fare nulla preferendo di andare dal proprio referente politico».
Nei giorni scorsi la lamentela contro il taglio degli stipendi annunciato due settimane fa era stata bipartisan. Consiglieri di Pd e Pdl avevano fatto fronte comune, ma al momento di passare dalle parole ai fatti è prevalso il buonsenso o la rassegnazione per 452 consiglieri. Ma il quartetto irriducibile è convinto di aver subito uningiustizia: quelli «non sono stipendi ma rimborsi spesa. I Municipi sono odiati dai sindaci, sia quelli passati che quello attuale, perché loro sono accentratori. Ad assumerci spiegano - sono stati i cittadini, ma gli eletti romani nazionali non ha fatto nulla per opporsi a questa situazione». Insomma, odiati e dimenticati. Ma grazie a internet la speranza di portare a casa uno stipendio rimane accesa.
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