Cosenza, indagati per omicidio due calciatori

da Cosenza

Due giocatori della Cancellese, due ragazzi di soli 19 anni, pronti a pestare a morte una persona per un diverbio sportivo. Sarebbero i primi responsabili della morte di Ermanno Licursi individuati dagli inquirenti. I due calciatori della squadra di casa sono stati iscritti al registro degli indagati con l’accusa di rissa aggravata e omicidio preterintenzionale del dirigente della Sammartinese, picchiato in modo letale sabato sera al termine della partita allo stadio Luzzi di Cosenza. Altre venti persone, tra cui anche tifosi, sarebbero invece indagati per rissa, avendo partecipato alla colluttazione nata negli spogliatoi.
Mentre si attendono ulteriori elementi dall’autopsia di Licursi, che sarà eseguita oggi, si muove anche la giustizia sportiva. Oggi saranno resi noti i provvedimenti del giudice sportivo nei confronti dei tesserati coinvolti nell’inqualificabile episodio. Intanto il presidente della Lega dilettanti, Carlo Tavecchio, ha già prospettato la radiazione della squadra di casa, la Cancellese, che si è spontaneamente ritirata dal campionato.
Ma non basta. Perché il caso ha anche portato alla luce il dilagare di episodi di violenza ai margini dei campionati di calcio minori. E il commissario straordinario della Figc Luca Pancalli si è detto pronto anche allo stop di tutti i campionati dilettanti, che interessano un milione e mezzo di tesserati: «Siamo ormai al livello di guardia: per difendere l’incolumità degli arbitri e l’immagine stessa del calcio, sono pronto a misure drastiche.

Voglio augurarmi che con il contributo di tutti, dirigenti, tecnici e giocatori sul campo, ma anche i veri tifosi e gli appassionati di calcio sugli spalti, si possa ristabilire un clima di sportività e di rispetto che eviti il blocco dei campionati».

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