Cronache

Cosmi: «La Nord non si dimentica»

Cosmi: «La Nord non si dimentica»

Nel bar della sua Pontevecchio c'è una maglia del Perugia Calcio, una sciarpa di Francesco Totti e una fotografia. È quella della Gradinata Nord. Il protagonista è Serse Cosmi che si gira e saluta il cuore del tifo rossoblù. Ricordi sbiaditi, sembra passato un secolo dall'ultima partita con il Venezia, da una promozione che il «tecnico dal cappellino» aveva virtualmente conquistato. Ma, si sa, nel Genoa non si può mai stare tranquilli e allora lui, esonerato quest'anno dalla panchina dell'Udinese, ad un tratto si ricorda del vecchio Grifone. E lancia anche qualche messaggio. Al presidente Enrico Preziosi, forse, oppure al vento. Chissà. Sta di fatto che ai microfoni della trasmissione Rai «Dribbling», proprio nel momento in cui il Genoa è impegnato in finte dimissioni, ricorsi persi e gare da vincere a tutti i costi, Serse ha pensato bene di tornare a parlare di vicende rossoblù: «Non sempre sono riuscito ad esprimere il meglio di me stesso - ha detto Cosmi - ma non è stata colpa delle società di cui sono stato allenatore. Però di una cosa Preziosi lo ringrazierò sempre ed è quella di avermi scelto per il Genoa. La Nord non si può dimenticare e porterò quest'esperienza nel cuore per tutta la vita. Il Genoa è l'ultima cosa vera del calcio».
Il dopo Perotti, se cambio di allenatore sarà, sembra chiamarsi Claudio Onori, ma intanto Cosmi l'ha buttata lì. Chissà cosa dirà proprio la Gradinata che si era già divisa tra pro Cosmi e pro Preziosi per poi protendere, alla fine dell'estate, per il presidente? Però il messaggio del tecnico perugino è chiaro, anzi chiarissimo, anche se difficilmente arriverà a destinazione: «Solo quando vai via dal Genoa di accorgi quello che hai perso, anche se io avevo capito subito che nei colori rossoblù c'era qualcosa di magico. È un amore grande».
Ma a Cosmi l'ultimo calcio che ha vissuto non piace più: «Prima c'erano i presidenti che erano punti di riferimento importanti, insieme ai direttori generali, adesso vai in un club e chiedi al magazziniere se anche lui ha il procuratore».
Poi un messaggio a Preziosi: «L'Udinese è l'unica società che in 10 anni di lavoro mi ha pagato puntualmente gli stipendi». L'amore tra i due, ma questa è cosa nota, ad un certo punto della stagione si è trasformata in rancore. Per una promozione conquistata a fatica, per incomprensioni durante il campionato. Il problema è che adesso le dichiarazioni di Cosmi passano inevitabilmente in secondo piano e poco hanno a che fare con la situazione attuale del Grifone e con i play off da vincere per ritrovare serenità. E forse, in questo difficile momento, anche ai tifosi non serviva nemmeno un altro argomento di discussione.
Chi oggi non parlerà di Cosmi, forse parlerà di Novellino. Perchè se da una parte spunta un nuovo, anzi vecchio candidato, ecco che dall'altra parte del Bisagno, sponda blucerchiata, ieri c'è stato anche chi ha condannato gli episodi di violenza che si sono verificati a Pegli: «Mi dispiace molto per Baldini - ha detto ieri Novellino che con il capitano rossoblù ha vissuto la promozione del Napoli nella stagione '99-'00 - è uno che ha un attaccamento incredibile alla maglia che indossa. E poi i tifosi del Genoa non possono dimenticare che con i sei punti in più che gli sono stati tolti sarebbero in testa alla classifica. Facendo due conti, i giocatori sul campo le partite le hanno vinte».

Ma anche questa è cosa nota.

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