Cossiga avverte: è incostituzionale Il Colle: «Sentirò l’opposizione»

da Milano

Mentre il Viminale garantisce sul risparmio di circa 400 milioni di euro grazie all’accorpamento delle amministrative e politiche, il senatore a vita Francesco Cossiga solleva il dubbio della incostituzionalità dell’election day. «Considero costituzionalmente non legittimo e politicamente inopportuno - scrive Cossiga in una lettera al capo dello Stato Giorgio Napolitano - che il governo Prodi adotti un provvedimento provvisorio con forza di legge con il quale vengono unificate le elezioni politiche generali con un turno delle elezioni provinciali e comunali. Mi appello al presidente della Repubblica perché opponga un rifiuto assoluto di emanazione del decreto legge».
La risposta del Quirinale arriva a stretto giro di posta: «L’amico presidente Cossiga - si legge nella nota diffusa da Napolitano - può esser certo che eserciterò con il dovuto rigore la funzione di garanzia affidatami in presenza di un governo in carica per il disbrigo degli affari correnti. Per quel che specificamente riguarda l’ipotesi di accorpamento delle elezioni, resto in attesa di conoscere con precisione le opinioni anche dei partiti che hanno finora rappresentato l’opposizione».


All’election day si voterà complessivamente per 13 province e 539 Comuni. Si vota inoltre anche per tre Regioni (Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Sicilia) a statuto autonomo, che quindi decidono da sole la data del voto.

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