«Via Craxi»: caro Sandro, serve più coraggio sulla memoria

(...) E che l’aria stia cambiando e che siamo di fronte a un ribaltamento dei pronostici a favore di Biasotti è dimostrato anche dal nervosismo del Pd sulla presenza del candidato presidente del centrodestra a una conferenza stampa con Bertolaso e Burlando sui luoghi dell’alluvione spezzina. Burlando ha preso la cosa con fair-play, come si conveniva alla circostanza. I suoi hanno strillato, inopportuni.
E però strillare per la presenza o meno in un’inquadratura televisiva è segno di debolezza. Insomma, in casa Pd sono caduti nello stesso errore fatto da Biasotti per mesi e mesi: mettersi in continua competizione con Burlando su piccole cose che, a lungo andare, disaffezionano, quando non disgustano gli elettori. Ma chissenefrega se Tizio ha spedito l’invito a Caio oppure no? Al massimo, sarà un segno di maleducazione istituzionale. E il fatto che il Pd spezzino sia caduto in questo errore, un tempo biasottiano, per l’appunto è un segno di estrema debolezza.
Detto tutto questo a suo favore, però, per onestà intellettuale, occorre anche dire che le vittorie si costruiscono anche sul coraggio. E, in occasione del dibattito su «via Craxi» a Genova, Sandro non l’ha dimostrato. Ieri, il Secolo XIX l’ha interpellato sulla questione e, un po’ come Burlando che ha spiegato che la competenza è comunale, Biasotti - che pure è alleato con il Nuovo Psi - ha risposto un po’ pilatescamente: «Non ho avuto modo di conoscere Craxi, perciò non posso esprimere alcun giudizio sulla sua persona e sull’opportunità di dedicargli una strada o una piazza».
Ma che risposta è? Ma dove si è mai visto che occorre conoscere tutti coloro a cui si dedica una strada? Ci schieriamo contro la Sopraelevata dedicata ad Aldo Moro perchè non l’abbiamo conosciuto? E con la duchessa di Galliera come la mettiamo? Il punto è che in politica ci vuole anche il coraggio di posizioni scomode ed è meglio perdere il voto di un giustizialista che rinunciare alle proprie idee. È la storia dello stesso Silvio Berlusconi a insegnarlo.


Senza salire a Berlusconi, basta leggere le parole di Michele Scandroglio, uno dei pochi ad avere coraggio politico alle nostre latitudini, o la mozione per intitolare una via presentata dalla capogruppo del Pdl a Tursi Raffaella Della Bianca e dai suoi colleghi consiglieri Beppe Costa e Giuseppe Cecconi. Caro Sandro, c’è da imparare.

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