Milano - "Trascorso il 65esimo anniversario della Liberazione non vi è stato nessuno, nel panorama politico e istituzionale
della Nazione, ad aver avuto il coraggio politico e l’onestà intellettuale di compiere un gesto simbolico e
importante volto a restituire agli italiani la verità della loro storia: recarsi a piazzale Loreto per un atto di
cancellazione dell’atroce oltraggio inflitto al cadavere di Benito Mussolini". Lo afferma Stefania Craxi,
parlamentare del Pdl e sottosegretario agli Esteri.
"Recarsi a piazzale Loreto" "Potrebbe apparire una provocazione, continua la Craxi, eppure piazzale Loreto era e resta, con tutti i suoi
significati, il simbolo incancellabile di un’epoca e del suo sanguinoso epilogo, teatro non di una, ma di due
tragedie dolorose e terribili.
L’eccidio di quindici martiri antifascisti, fucilati contro una staccionata di legno, una mattina d’agosto del 1944
da militi della Repubblica Sociale; le barbarie inflitte dalla folla nell’aprile del 1945 ai cadaveri di Benito Mussolini
e Claretta Petacci, dei fucilati di Dongo e l’esecuzione infine di Achille Starace, ex segretario del Pnf, fucilato
sul posto, dopo un processo sommario, dai partigiani antifascisti, sotto il macabro scenario dei cadaveri appesi
per i piedi alla tettoia di un distributore di benzina".
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