da Milano
E ora Cofferati, sindaco rosso di Bologna, non piace più nemmeno ai rossi, quelli veri. Nel giorno dello sgombero di una baraccopoli Rom sul Lungo Reno, lorgano di Rifondazione comunista, Liberazione, si schiera contro le decisioni del Cinese. Anzi lo scarica attribuendolo, udite udite, alla destra. Quello che era il leader della Cgil, che portò in piazza migliaia di lavoratori sotto le bandiere rosse ora si ritrova, a sua insaputa, dallaltra parte. Il concetto è evidente già dal titolo di prima pagina: «Cofferati rade al suolo la bidonville dei Rom. Ruspe di sinistra? No, sindaco di destra».
Quella che segue, o meglio larticolo costruito sotto questo titolo è una celebrazione della destrorsità manifesta del sindaco di Bologna, firmato da Giorgio Cremaschi, rappresentante dellala dura e storico dirigente dei metalmeccanici Fiom quando Cofferati dirigeva la Cgil. Scrive Cremaschi: «Cosa fa un sindaco di sinistra di fronte a degli operai stranieri supersfruttati, che vivono in baracche? Cerca di aiutarli. Cosa fa un sindaco di destra? Manda le ruspe. Sergio Cofferati ha mandato le ruspe». Il sillogismo, facile facile, è intuitivo tanto che il titolista non fa fatica e colloca il Cinese nel suo nuovo posto. Forse senza che il diretto interessato ne sappia alcunchè.
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