Giovedì 8 luglio, all' Arena Giardino di Cremona, andrà in scena Diavolo Dance Theater. La  compagnia di Los Angeles, diretta da Jacques Heim, porterà in scena uno spettacolo in cui i  ballerini, gli attori e gli atleti che compongono il gruppo si esibiranno su strutture e  scenografie surreali e sovradimensionate. Oggetti della vita di tutti i giorni (porte, sedie,  scale) fungono da sfondo per il movimento artistico - salti, voli, piroette - per creare  metafore che mettono in discussione i rapporti umani, le assurdità della vita e la lotta per la  preservazione della nostra umanità in un mondo fatto di tecnologia.
 Lo spettacolo si suddivide in cinque coreografie tra le più rappresentative della storia della  compagnia, a cominciare da D2R-A (1995, re-staged 2005). Qui, una parete di legno massiccio  puntellata da un reticolo di barre metalliche rivela un'astratta esercitazione militare in un  accampamento di guerra. Le restrizioni dovute alle ferite o a limitazioni fisiche influenzano i  movimenti e i ballerini devono raggiungere i loro obiettivi nonostante handicap autoimposti e  l'inevitabile forza di gravità, pur in assenza di una destinazione. D2R-A ritrae metaforicamente  il caos della vita quotidiana. Segue Knockturne (2006): un duetto d'amore danzato sopra e  attraverso una porta, evoca immagini di intimità di coppia dietro una porta chiusa, la distanza  e la vicinanza dei due corpi. Knockture è la metafora di una relazione di sei anni in sei  minuti. Poi è la volta di Bench (2009), un'esplorazione dell'incessabile confrontarsi tra esseri  umani, la lotta per l'appartenenza a un luogo e per ciò che ci appartiene. E' intorno a questa  semplice struttura e nei movimenti reattivi dei ballerini che vengono esplorati I temi della  segregazione, della libertà, della fuga e del possesso. Quarta "tappa": Humachina (1999,  re-staged 2009), che combina la parola "human" (umano) con il latino "machina" (macchina). Il  principio del movimento umano e le sue relazioni meccaniche, una combinazione della forma umana  con la semplicità della più importante tra le macchine, la ruota. Cosa sopravviverà: l'uomo o la  macchina? Infine Trajectoire (Section 1: 1999, Section 2: 2001): a bordo di una gigantesca  struttura astratta che rappresenta un galeone del XXI secono, il gruppo dei ballerini è  continuamente sbalzato da una parte e dall'altra, come su una nave alla deriva, uomini e donne  che cercano continuamente un equilibrio precario - come nel mutevole paesaggio delle relazioni  umane nella società moderna. Un viaggio viscerale ed emozionante, Trajectoire esamina i  sentimenti umani della perdita e dell'abbandono, del destino e della destinazione.
Cremona, da Los Angeles in scena "Diavolo Dance Theater"
Giovedì 8 luglio la compagnia californiana ospite all'Arena Giardino (Parco Ugo Tognazzi), con il composito spettacolo fatto di cinque diverse coreografie
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