RomaAdesso anche i colonnelli gli chiedono di fare un passo indietro. Non è un mistero che da tempo, tra le truppe di Fini, serpeggino perplessità e malumori. In molti chiedono al leader di prendere in considerazione le dimissioni da presidente della Camera.
La novità è che questa volta perfino il generalissimo Bocchino sarebbe sceso in campo. Pare che, un paio di giorni fa, si sia messo lelmetto in testa e abbia affrontato la questione nellufficio del capo supremo, al primo piano di Montecitorio. Più che uno scambio di opinioni un vero e proprio diverbio tra i due, posto che le urla si sarebbero sentite negli stuccati corridoi di Montecitorio. Pare che lItalo furioso abbia detto al suo capo più o meno così: «Gianfranco, adesso è arrivato il momento di metterci la faccia, di scendere in campo per davvero, di giocarti la partita libero dalla zavorra della poltrona del presidente della Camera. Sarebbe unarma in più in mano nostra perché potrai dire Io dai magistrati ci vado, Silvio no. Faccia come me. Io mi sono dimesso, Silvio no. Faccia come me». E Gianfranco a ribattere a brutto muso: «No, mai. Capisci che se lo faccio adesso sembra un cedimento nei confronti del Cavaliere? Per di più in concomitanza di sta storia della casa di Montecarlo. Scordatelo. E poi, secondo te, Silvio si dimetterebbe? Ma non farmi ridere...».
Il Bocchino pensiero, comunque, in ambienti futuristi è decisamente diffuso. Dieci, quindici o forse più tra deputati e senatori spingono affinché Fini faccia le valigie dal piano nobile di Montecitorio. Tra questi, luomo di maggior peso è senza dubbio il triestino Roberto Menia. Secondo il quale Fini dovrebbe dimettersi sia per non avere la palla al piede del ruolo istituzionale sia per contrastare meglio il ruolo di leadership del terzo polo a Casini. È evidente che dopo la batosta del 14 dicembre, data del naufragio della mozione di sfiducia al governo targata Fli, Fini sia finito nel cono dombra del leader Udc. E per tornare a «risplendere», la stella della destra avrebbe bisogno di maggior visibilità, soprattutto sui media. Certo, nessun futurista ammette che dovrebbe farlo per dar seguito alla promessa fatta via web sul pasticcio di Montecarlo; ma qualcuno sottolinea pure che la mossa sarebbe molto apprezzata persino dal Quirinale, decisamente scocciato dal ruolo troppo politico del massimo inquilino di Montecitorio. I modi e i tempi del possibile addio alla poltrona di Montecitorio sono presumibili: Fini potrebbe ricevere dai suoi la designazione ufficiale alla presidenza del Fli durante il congresso fondativo del nuovo partito, in programma dall11 al 13 febbraio. In quel caso Gianfranco potrebbe presentare la sua mossa non come un cedimento al nemico ma come «beau geste» di un uomo col senso delle istituzioni. Controindicazione: proprio il 13 febbraio lesercito del Pdl scenderà in piazza in unadunata che si preannuncia oceanica e il commiato di Fini difficilmente non verrà letto come lennesima sconfitta nel braccio di ferro col premier.
Sconfitta che andrebbe ad aggiungersi alle altre inanellate fino ad ora da Gianfranco e che cominciano a dar fastidio a molti soldati futuristi. Anche i più agguerriti. Ne è un esempio Luca Barbareschi che, in unintervista a La Stampa, ha picchiato duro sul suo partito per la gestione del caso Bondi: «Dico e ribadisco che dal punto di vista politico è stato commesso un totale errore strategico - ha accusato -. Ma qui ognuno fa di testa sua». E ancora: «Lattacco a Bondi era un autogol annunciato perché ha fatto un ottimo lavoro sugli enti lirici, sullEti e vista la congiuntura economica ha cercato di raschiare il fondo del barile come poteva».
Mentre sul fronte bunga bunga è il membro della giunta per le autorizzazioni Giuseppe Consolo a smarcarsi dalla linea del partito: «Secondo me la competenza ad indagare sul caso Ruby è del tribunale dei Ministri - ha dichiarato al Corsera -. E in tutta questa bagarre mi sfuggono fatti giuridici essenziali». Sì, insomma, Fini rischia altre scosse telluriche in casa sua. A tutto vantaggio di Casini. E, naturalmente, di Berlusconi.