Cresce la popolazione Straniero un nato su 8

Effetto immigrati sulla popolazione e sulla demografia del Lazio. Lo dice lo studio Eures, secondo cui nel 2007 la popolazione del Lazio è di 5.493.308 abitanti, in crescita del 3,6 per cento rispetto al 2006. I valori più alti si sono registrati nella provincia di Roma (4.013.057 residenti, +4,7 per cento), seguita da Latina (528.663, +0,8), Viterbo (305.091, +0.8), Rieti (154.949, +0,4). Stabile Frosinone (491.548 abitanti). Il dato di Roma è legato non soltanto ai positivi valori del saldo naturale e migratorio, ma soprattutto al «riallineamento» censimento-anagrafe, che ha portato nell’ultimo anno alla «emersione» di 150mila cittadini «dimenticati». La crescita demografica si è concentrata a Roma (2.705.603 abitanti, +157.926 rispetto al 2006, pari al +6,2 per cento). Gli immigrati spingono anche la demografia laziale. Nel 2006 la natalità è cresciuta del 4,1 per cento rispetto all’anno precedente, con 52.913 nascite a fronte delle 50.833 del 2005. Viterbo (+8 per cento) e Rieti (+7,5) presentano l’incremento più alto, anche se il contributo più consistente in valori assoluti si rileva a Roma (con 39.835 nascite contro le 38.341 del 2005, con un aumento del 3,9 per cento). Crescono le culle anche a Latina (+4,8) e Frosinone (+1,9). Roma si conferma come provincia con il più alto tasso di natalità, che risulta pari a 9,9 nati ogni 1.000 abitanti (10,8 nei comuni della provincia e 9,5 nella Capitale), seguita da Latina (9,7), Frosinone (8,5), Viterbo (8,2) e Rieti (8,1). Significativo il contributo delle donne straniere residenti nel Lazio, il cui tasso di fecondità (numero medio di figli) risulta pari a 2,05, a fronte di 1,21 per le donne italiane. Nel Lazio i nati da donne straniere nel 2005 sono stati 6.

476, pari al 12,7 per cento del totale dei nati (oltre uno ogni 8), potendo peraltro contare su madri di oltre tre anni più giovani rispetto a quelle italiane. In media le straniere hanno figli a 28,7 anni a fronte dei 32,1 delle italiane.

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