Oltre 300 partecipanti per la maggior parte chirurghi ortopedici, ma anche biologi, radiologi e ricercatori, provenienti da tutto il mondo, sono giunti a Milano per confrontarsi sulle problematiche e sulle soluzioni più attuali in merito ai difetti ossei (la mancanza di osso), sia sotto il profilo delle infezioni ma anche dei tumori, della traumatologia e delle protesi da revisione. L'occasione è il congresso internazionale «The Bone defect», al via da giovedì 23 ottobre fino ad oggi, patrocinato dalla Società italiana di ortopedia e traumatologia (Siot).
I difetti ossei sono una evenienza frequente e difficile per il chirurgo ortopedico. Oggi però la chirurgia offre soluzioni estremamente interessanti. Spiega il professor Enzo Meani, direttore del Centro di riferimento per le infezioni osteoarticolari all'ospedale Gaetano Pini di Milano e organizzatore del congresso: «L'osso manca sempre più perché avanza la chirurgia riparativa, ricostruttiva. Anche nei pazienti anziani si eseguono revisioni di protesi, si cerca di riparare disastri di traumi come quelli dovuti ai gravi incidenti stradali. Ci si impegna nel «rifare losso» e quest'osso non è più preso dal soggetto stesso, come si è sempre fatto preventivamente, ma si cerca di far ricrescere o di sostituire combinando variamente nuovi materiali e protesi sofisticate. Innovative tecnologie metalliche, soprattutto oggi, favoriscono la crescita di osso nuovo attraverso degli stimolatori della crescita, che sono i cosiddetti fattori di crescita. Si impiegano anche le cellule staminali».
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