nostro inviato a Londra
Più affari (38,5 miliardi di euro nel 2006 contro 33,7 nel 2005), ma meno profitti netti, perché sono mancate le partite straordinarie della vendita delle quote di Wind e di Terna: così lutile Enel nel 2006 è sceso del 22% a 3.036 milioni di euro, contro i 3.895 del 2005. Il dividendo è comunque salito da 44 a 49 centesimi (20 già distribuiti come acconto nel novembre 2006). Ma soprattutto, nella presentazione del bilancio ieri a Londra, è emerso un dato impressionante: praticamente tutta la crescita del margine operativo lordo dello scorso anno è venuta dalle attività estere, o, in altre parole, dalle ultime acquisizioni fatte dallad Fulvio Conti. Il margine delle attività italiane, infatti è passato da 3.398 a 3.418 milioni: in pratica è rimasto stabile. Con unaggravante: che è salito per le attività elettriche, ma ha avuto un andamento (leggermente) negativo nel gas. Allestero lebitda è invece passato da 485 a 918 milioni, grazie alle attività spagnole di Viesgo (235 milioni), ma soprattutto della slovacca Slovenske (389 milioni). E a questo si sommano i 180 milioni che arrivano da Romania e Bulgaria. Senza quelle acquisizioni, il bilancio Enel del 2006 sarebbe stato ben diverso. E questo spiega anche perché lEnel oggi sta giocando così pesantemente sullespansione oltre confine.
Cè un altro aspetto delle attività estere che balza allocchio: il grosso dei margini aggiuntivi viene dalle centrali nucleari di Slovenske. E non a caso Endesa, che è nel mirino della prossima Opa Enel, dispone di un mix di centrali che oltre a una buona presenza idroelettrica e carbone, ha rilevante presenza di nucleare. In Italia, invece, sarà il gas, come previsto, a farla da padrone, coprendo oltre il 50% della produzione elettrica. Il carbone crescerà, ma non supererà il 12%, uno spazio inferiore alle rinnovabili che copriranno il 19% della generazione. Piuttosto, nel 96 i debiti Enel sono scesi di circa 600 milioni, da 12,3 a 11,7 miliardi. Sono destinati a crescere se andrà in porto lOpa su Endesa: ma, ha ribadito Conti, «la capacità di credito dellEnel è molto ampia, non ci sarà nessun problema per il finanziamento delloperazione». Sul fronte interno la strategia Enel ha due fronti.
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