Il cretino dormiente

Avevo 15 anni. Volevo fare politica, e allora scrivevo sui muri con lo spray. O forse volevo scrivere sui muri con lo spray, e allora facevo politica. Feci delle scritte di sostegno e non accadde nulla. Ne feci altre contro qualcuno e ci furono delle reazioni: un trafiletto su un giornale e delle contro-scritte. Sicché, in luoghi più smaccati, ne feci di più dure come pure lo furono le scritte di risposta: un gioco al rialzo che passò di grado quando un mio sodale tirò un sasso a una finestra. Le reazioni e gli articoli crebbero con il compiacimento di un 15enne, età che a un certo punto smisi semplicemente di avere. Ma c'è chi 15 anni li ha per tutta la vita. Dunque attenzione, è ovvio che vadano denunciate scritte sui muri e minacce varie, ma è chiaro che un crescendo di paginate allarmistiche possono anche essere la delizia narcisistica dei cretini, un denunciare che può stuzzicare.

Lo dissi quando apparve una scritta antisemita contro Paolo Mieli, candidato alla Presidenza della Rai: si gridò all'allarme sociale, e giù paginate. Lo ripeto ora. Non credo che il Paese abbia un problema di serio antisemitismo e di serio anticlericalismo, ma quello dei 15enni a vita, dei cretini, sì. C'è sempre il rischio di stanarli.

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