da Firenze
Non sono mancati momenti di tensione, con piccoli azionisti e parte dei sindacati sul piede di guerra, ma lassemblea di Banca Cassa di Risparmio di ieri ha confermato che la scelta è stata fatta. Ed è lintegrazione del gruppo fiorentino in Intesa. Per la prima volta il presidente del gruppo Aureliano Benedetti, luomo candidato ad entrare nel board del colosso bancario milanese, ha pubblicamente affrontato il tema del futuro dellistituto. «È meglio un accordo che consenta alla banca di essere capofila delleconomia nel Centro Italia che il rischio di unOpa. Perché 4 o 5 grandi gruppi europei hanno sul tavolo il dossier Cassa di Risparmio di Firenze e la legge non permette allEnte di opporvisi», ha detto dopo aver ricostruito gli ultimi venti anni di vita della banca. Benedetti ha aggiunto che lofferta di Bnp Paribas è arrivata «solo il 19 aprile sera ed è una lettera di intenti, non un vero progetto, che non garantisce lautonomia» e che alla Banca è stata offerto lacquisto del 96 per cento della holding di Intesa nel Centro Italia. Tanti, ma con poco peso azionario, i contrari e accese le accuse ai vertici di Ente CrFirenze sul rischio autonomia «dellultima grande azienda fiorentina». «Questa è una vendita, il resto sono chiacchiere», hanno sottolineato i contrari allaccordo con Intesa. Lappuntamento decisivo è fissato il 4 maggio, con lassemblea straordinaria dellEnte richiesta da chi non vuole l'accordo con la banca di Corrado Passera.
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