Le cifre: almeno 11mila italiani si recheranno al cimitero per commemorare i loro cari, la spesa complessiva fra crisantemi e lumini sarà di circa 400mila euro. Non è tutto, in quattro anni i crisantemi sono aumentati del 387 per cento, passando da 0,52 euro a due euro. Un gran bel business alle spalle del caro estinto. La spesa sarà di circa 12 euro a famiglia. Milano con 700mila visitatori è al terzo posto della classifica, in città un mazzo di crisantemi è sul mercato a 10,3 euro di media.
Ma tutto il settore è in salita vertiginosa grazie alla scadenza del 2 novembre e anche le margheritine sono diventate preziose, per un mazzetto vanno via 7,6 euro.
Il prezzo si moltiplica soprattutto dal passaggio fra coltivatori e venditori, anche se lorganizzazione degli agricoltori spiega che la produzione del crisantemo è sicuramente una delle tecniche più complesse del florovivaismo italiano, basti pensare al fatto che occorre programmare la fioritura, dosando le ore di buio e di luce con la copertura delle piante in funzione del momento in cui i fiori verranno messi in commercio. La Lombardia è fra le maggiori produttrici ma questo non impedisce ai prezzi di essere fra i più cari dItalia.
E non è tutto perché ora per recarsi al camposanto è anche bene seguire alcune regole doro dettate da «Telefono blu»: controllare il prezzo dei fiori in più rivendite e confrontarli, scegliere specie durature, effettuare la visita nelle ore di minor affollamento, tenere sotto stretta sorveglianza portafogli e borsette, chiudere attentamente lautomobile e parcheggiarla possibilmente in unarea custodita, evitare il contatto con gli abusivi.
Insomma unansia che si moltiplica, sembra quasi di doversi preparare per andare a Kabul, con il presidente dellAssociazione dei consumatori Carlo Pileri che denuncia il grande business e parla chiaramente di rincari scandalosi.
E pensare che in Giappone il crisantemo è il fiore nazionale, emblema araldico della famiglia imperiale e simbolo di vita.
Da noi invece sta diventando simbolo di apprensione.
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