da Milano
Dopo la visita di mercoledì
a Palazzo Chigi del presidente
dell’Alitalia, Aristide Police,
ieri una lunga riunione
sulle misure con cui intervenire
per il risanamento della
compagnia ha coinvolto il presidente
del Consiglio, Silvio
Berlusconi, il ministro dell’Economia,
Giulio Tremonti,
il sottosegretario alla Presidenza,
Gianni Letta. Dopo la
riunione, le indiscrezioni
d’agenzia: per Alitalia si va al
commissariamento prima di
Ferragosto.Dopo alcuni minuti,
la smentita dello stesso Berlusconi
all’Ansa, seguita da
una nota di Palazzo Chigi: «È
un’ipotesi assolutamente infondata
».
Commissario o non commissario
significano discontinuità
o continuità aziendale. Sulla
continuità - che è la prospettiva
di una società di operare
in autonomia e in condizioni
economiche sostenibili - si è
fortemente impegnato il presidente
Police: con la firma sul
bilancio 2007, con decisioni
operative, e con chiare dichiarazioni
ufficiali. Su strumenti
di discontinuità si basa il piano
industriale che Intesa
Sanpaolo sta mettendo a punto.
Un braccio di ferro; sulla
continuità - valore essenziale
per una società - il presidente
ha responsabilità a vari livelli,
con risvolti penali. Police
ha chiesto atti volti a riconfermare
tale continuità.
Il giallo del commissariamento
trae origine proprio da
questa tensione, correlata a
una minaccia: quella - nel caso
di discontinuità - di avviare
una procedura fallimentare,
portando subito i libri in tribunale,
e scombinando così le
carte del piano di Intesa. Berlusconi
ha immediatamente
stemperato: nessun commissariamento.
Per questa mattina, alle
9,30, è convocato un consiglio
di Alitalia il cui ordine del giorno
non è stato reso noto. Del
tutto improbabili in questo
momento, specie dopo la rassicurazione
del presidente del
Consiglio, le dimissioni di Police,
che apparirebbero un gesto
spettacolare,mamolto ardito.
Una delle richiesta fatte
dal presidente di Alitalia al governo
riguarderebbe una sorta
di «manleva» per gli attuali
amministratori nel caso in cui
si imboccasse una strada diversa
da quella della continuità.
Un cambio al vertice della
compagnia è verosimile che
avvenga solo dopo l’acquisizione
del nuovo piano industriale;
in questo caso sarebbe
già pronto a prendere i comandi
con pieni poteri Rocco
Sabelli, ex top manager di Telecom
e di Piaggio.
Modifiche alla legge Marzano
per il salvataggio delle
aziende in crisi sembrano in
questo momento allontanarsi,
almeno temporalmente.
Piuttosto, pare delinearsi un
provvedimento ad hoc per Alitalia;
uno strumento legislativo
che integri le norme sulla
privatizzazione, attualizzandole
alla situazione, e che recepisca
i metodi del risanamento
individuati da Intesa.
Quello che è certo è che l’advisor,
nel suo lavoro, non ha
mai scritto la parola «commissario
»; nel piano sono indicate
le soluzioni tecniche per ottenere
il risultato di un risanamento
in tempi brevi. Con quali
mezzi legislativi attuarle, è
compito, appunto, del governo,
che dovrà adottare per la
procedura i contenuti di urgenza
richiesti dalla situazione.
Il cda di oggi, la semestrale
da approvare l’8 agosto, la
scadenza del mandato di Intesa
(prorogabile di 30 giorni)
fissato al 10 agosto, più uno o
due consigli dei ministri prima
di ferragosto, sono altrettante
tappe ravvicinate di una
vicenda che sembra ormai
prossima alle decisioni più radicali.
Sullo sfondo, l’incognita
sindacale.
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