Francoforte - "L’economia mondiale sta attraversando una fase di recessione grave e sincronizzata" mentre "l’acuirsi e il diffondersi delle turbolenze dei mercati finanziari freneranno probabilmente la domanda su scala mondiale e nell’area dell’euro per un periodo di tempo prolungato". A rinnovare l'allarme sullo stato di salute dell'Eurozona è proprio la Banca Centrale Europea in occasione del bollettino mensile. E guardando al futuro avverte: "La ripresa solo dopo la metà del 2009"
Una lenta ripresa Nei prossimi mesi l’inflazione "si dovrebbe ridurre ulteriormente e a metà anno si potrebbe collocare su livelli molto bassi", per poi "riprendere ad aumentare nella seconda metà dell’anno". È quanto si legge sul bollettino della Bce, secondo il quale l’ulteriore flessione dei prezzi sarà collegata "principalmente agli effetti base connessi ai passati andamenti dei prezzi dei beni energetici". L’istituto di Francoforte non intende però abbassare la guardia sull’inflazione e sottolinea che "i rischi per la stabilità dei prezzi sono sostanzialmente bilanciati". Perché se da un lato premono al ribasso possibili "riduzioni inattese" dei valori delle materie prime, dall’altro è sempre possibile "un’inversione di tendenza" di tali prezzi. Nel complesso, ribadisce la Bce, "il livello di incertezza resta eccezionalmente elevato", sia sul fronte dei prezzi che su quello dello scenario economico futuro. "I rischi per la crescita, che nel complesso restano chiaramente orientati al ribasso, sono connessi principalmente alla possibilità di un più forte impatto delle turbolenze finanziarie sull’economia reale, a nuove spinte protezionistiche e ad una correzione disordinata degli squilibri mondiali". Dal lato dei consumatori, la Bce "si attende che il calo dei prezzi delle materie prime sostenga il reddito disponibile reale nel prossimo periodo", mentre Eurolandia "dovrebbe beneficiare appieno degli effetti delle misure di politica monetaria annunciate nelle ultime settimane".
Misure private e pubbliche "L’inasprimento delle condizioni di finanziamento ha contribuito negli ultimi mesi al rallentamento del flusso dei prestiti delle istituzioni finanziarie monetarie al settore privato non finanziario". Anche la Bce, nel proprio bollettino mensile, conferma la stretta creditizia "dovuta all’acuirsi delle tensioni finanziarie" globali. Non solo. La Bce sottolinea come sia "indispensabile ristabilire un impegno credibile a favore degli obiettivi di bilancio a medio termine". "I provvedimenti straordinari decisi sinora per fronteggiare la crisi comportano oneri considerevoli per le finanze pubbliche in numerosi Paesi dell’are dell’euro - hanno spiegato i tecnici di Francoforte - se non saranno riassorbiti a tempo debito, peseranno in modo particolarmente negativo sulle nuove generazioni e su quelle future".
Berlusconi: "Serve ottimismo" "Il fatto di essere ottimista non significa non essere realista. Sono su una posizione assolutamente indiscutibile. Dipende molto da quello che faremo perché se ci fasciassimo la testa tutti quanti e dicessimo 'basta siamo in crisi' non si consuma più e ci metteremo i soldini sotto il materasso". Lo afferma il premier Silvio Berlusconi a chi gli chiede se solo lui in Italia sia ottimista. "C’è gente - prosegue - che addirittura dice 'non dobbiamo fidarci più delle banche': se tutti facessimo così ci sarebbe una crisi profondissima e torneremo al 1929. Gli impiegati pubblici - osserva Berlusconi - che non rischiano di perdere il posto di lavoro non vedo perché dovrebbero cambiare abitudini.
Continuo a rivolgere agli italiani un messaggio: 'Non cambiate le abitudini, se potete'. Certo - conclude Berlusconi - se vai in cassa integrazione le abitudini le devi cambiare per forza ed è per questo che stiamo aumentando gli stanziamenti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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