Roma - Gongola per il successo in Abruzzo, Silvio Berlusconi. Ma nonostante il risultato della prima tornata elettorale «a valenza nazionale» da quando è tornato a Palazzo Chigi non possa che confortarlo, il premier sceglie una linea low profile. Lo fa nel tardo pomeriggio, quando appena si concede una passeggiata per i soliti negozietti di Corso Vittorio e intercettato dai cronisti preferisce non affondare il colpo. La vittoria di Chiodi? «Mi fanno lavorare molto, ma alla fine i risultati si vedono», è la risposta ermetica del Cavaliere. E pure alla cena di Natale con i deputati del Pdl all’Acquario romano Berlusconi segue il copione del pomeriggio. Prima i regali «patriottici»: alle signore un pendente tricolore (smeraldo, diamante e rubino), agli uomini un orologio italiano Locman. Poi un giro dei tavoli per i saluti, e si siede insieme con Cicchitto, Bocchino, Verdini, Ceccacci e Calabria. Solo un lungo conciliabolo con Barbareschi che pare non abbia affatto gradito la decisione del cda Rai di bocciare la sua fiction Nebbie e delitti.
Almeno fino a che non arriva l’ospite d’onore, accolto da Berlusconi all’ingresso con un abbraccio. «Un applauso - dice - per Umberto Bossi». Giù con i battimani e i due si mettono a girare insieme per i tavoli mentre i deputati hanno già iniziato a dar dentro al tortino ai carciofi e al risotto di zucca. Solo passata la mezzanotte il discorso insieme al Senatùr. «La nostra alleanza è duratura, imperitura e inscindibile», dice il Cavaliere. «Duratura», precisa Bossi riferendosi forse al fatto che mai confluirà nel Pdl. Anche se il leader della Lega torna sulla magistratura elettiva («devono essere indicati dal popolo») e conferma che senza l’asse con il Pdl «non faremo altro che lasciare la strada spianata alla sinistra». Insomma, aggiunge Berlusconi, «un’alleanza fatta col sangue», tanto che «quando uno di noi due si ritirerà lo farà anche l’altro cosi potremmo giocare a scopa...».
Nelle tante conversazioni private della giornata, però, sulle elezioni abruzzesi Berlusconi è stato piu netto. «È la dimostrazione - dice in più d’una telefonata - che avevo ragione io, che con questa sinistra non si può dialogare perché Veltroni l’ha consegnata all’estremismo di Di Pietro». Ma sempre durante le chiacchierate, più volte il premier si sofferma sulla crisi economica ribadendo che «è necessario dare un messaggio di ottimismo» e «invitare tutti gli italiani a non modificare il loro stile di vita» altrimenti «si rischia davvero di incartarsi sulla crisi». D’altra parte, ragiona Berlusconi, «con il costo del petrolio che scende si risparmierà sulle bollette» e, calcola il premier, «una famiglia con quattro figli dovrebbe arrivare a risparmiare oltre 4mila euro. Novecento a persona», spiegherà durante la cena.
Sul fronte della comunicazione, invece, il Cavaliere ha dato il via libera alla nuova Tv della Libertà. Nato dalle ceneri dell’emittente della Brambilla, il canale - partirà il 23 dicembre e sarà visibile al 920 della piattaforma Sky - è stato rilevato dalla 2beteam di Christian Casella ed è destinato a diventare la tv del Pdl. Per lanciarla, dal 23 dicembre ai primi di gennaio trasmetterà gli auguri del parlamentari Pdl che da ieri hanno iniziato a registrare il loro saluto in un piccolo studiolo allestito di fronte a Montecitorio e ricavato da un garage dell’hotel Nazionale.
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