Italiani, popolo di incalliti giocatori. Si comincia da bambini a scommettere su tutto per qualche centesimo e si continua imperterriti da adulti. Un po per gioco, un po per scaramanzia, un po per vizio. Giochi al mattino al Lotto quando prendi un caffè, al Gratta e Vinci in un supermercato quando vai a fare la spesa. Non parliamo delle slot machine. Ormai ti inducono in tentazione anche nelle toilette dellAutogrill. Proprio in stile Las Vegas, dove la febbre del gioco si infila anche in bagno.
Ma questo martellamento collettivo alla fine è vincente. Le cifre segnalate da Agipronews a fine anno sono da capogiro. Il settore giochi ha raccolto più di tre manovre economiche da lacrime e sangue. In tutto gli italiani hanno speso 76,5 miliardi di euro e hanno recuperato in vincite 57,5 miliardi. La spesa effettiva è stata dunque di 19 miliardi. In parte incamerati dal Fisco (9,3 miliardi) che si frega le mani e ringrazia. Insomma, a dispetto del calcio scommesse, delle possibili fregature e delle ristrettezze cresce il popolo che si affida alla fortuna per dare un nuovo corso alla propria vita. E gli incassi di questanno sono addirittura cresciuti di 15 miliardi rispetto al 2010 (chiuso a 61,5 miliardi), con un incremento del 24,3%.
Ma questa vasta platea di giocatori dove li trova i soldi da buttare nel gioco quando anche con lo stipendio si fatica a tirare a fine mese? Questa crisi non dovrebbe aver rallentato la corsa alleffimera fortuna? No, lha accelerata. Sembra proprio la crisi strisciante a creare un effetto reattivo collettivo. Quello che spinge anche le massaie più spiantate a comprare con periodicità un biglietto del Milionario o della Ruota della Fortuna. E se chiedi loro il motivo ti rispondo candidamente: «Cinque euro in meno non ti cambiano la vita ma una vincita può essere farti svoltare». Largomentazione, sulla carta, non fa una piega ed è condivisa da milioni di italiani, visto che in dodici mesi sono stati sganciati ben 10,2 miliardi di euro per acquistare i tagliandini magici, un miliardo rispetto allanno scorso.
E che dire del Lotto? La spesa supera i 6,8miliardi di euro e laumento è stato del 30%. Ma la vera mania collettiva premia le New Slot e le Videolotteries, che insieme, con una raccolta di 41,5 miliardi, rappresentano il 54,2% degli incassi totali. Rispetto allo scorso anno, a fronte di un calo delle sole slot (-6,3%), la raccolta complessiva del segmento «macchinette» è migliorata di oltre 10 miliardi.
Poi ci sono i giochi online. Una vera scoperta per gli italiani. Piacciono molto. Forse perché sono comodi, funzionali e coinvolgono pure i giocatori timidi che evitano le sale da gioco e preferiscono «puntare» davanti a uno schermo in camera da letto. Questo modo virtuale di giocare raccoglie molti sostenitori. Tra poker, casinò, scommesse e il resto dell'offerta dei Monopoli gli incassi sono vicini ai 10 miliardi di euro. Un fiume di denaro che però «reidrata» i giocatori, grazie a un ritorno di circa il 92% restituito in vincite e incassi erariali per circa 180 milioni: un anno record, con una raccolta sostanzialmente raddoppiata (4,8 miliardi nel 2010) grazie soprattutto alla partenza del poker cash e dei giochi da casinò.
Ci sono anche i giochi che hanno perso smalto. Come il Superenalotto, che perde il 27% e non supererà a fine anno quota 2,1 miliardi.
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