La crisi economica ha sconfitto la Signora del «clic»

La «signora del clic» lascia dopo quarantadue anni la sua agenzia fotografica: «Una bella avventura uccisa da una violenta crisi economica!». E pensare che una fotografia di Antony Suan ha vinto l’edizione 2009 del World Press Award che illustrava la crisi degli alloggi in America. L’agenzia è in liquidazione ma la sua «viva» sede di via Maroncelli 14 «rimane aperta per portare a compimento progetti, lavori e operazioni in corso, finchè la procedura di liquidazione delle pratiche non sarà portata a termine». Si parla anche dell’intervento di grandi colossi americani, ma tutto è in forse. «Ci sono obiettivi da non oscurare» dichiara Grazia Neri, che ha passato al figlio Michele la direzione generale dell’agenzia foto-giornalistica purosangue dallo scorso gennaio, il quale ha pensato di far proseguire l’attività per il momento con una mostra dal titolo «Maree», coordinata da Michael Marten in mostra nella sede di via Maroncelli fino al 15 ottobre (domenica chiuso). La «signora della fotografia», 75 anni ben portati, va in pensione: «un gesto doloroso, un colpo al cuore all’eccellenza delle competenze e all’integrità sempre testimoniati dall’agenzia», lei che fin da bambina, grazie al padre, aveva imparato l’amore per la lettura e le immagini dei libri. Oggi il patrimonio si calcola in 15 milioni di immagini in analogico e di sei milioni in digitale; nove milioni di fatturato e un parco di fotografi che può anche contare su star internazionali come Robert Doisneau, Douglas Kirkland, Annie Leiboviz, Herb Ritts, James Nachtewey e su agenzie del calibro di Afp e Polaris. L’agenzia nacque nel 1966, dopo che Herbert Henre aveva proposto proprio a Grazia, diplomata in lingue al Manzoni di Milano e già traduttrice e redattrice per Newsblitz, di rappresentare per l’Italia l’agenzia Gamma. I tempi cambiano rapidamente, arrivano i grandi successi e tanto lavoro, dal bianco e nero al colore, dalla pellicola al digitale. Una concorrenza forte con le grandi agenzie internazionali come la Magnum, la Contrasto, Olimpye, Sigma, Gamma, l’Associaded Press, la Reuter... Questa è la storia. Michele Neri sottolinea come la crisi editoriale e pubblicitaria, già pressante un anno e mezzo fa, abbia abbassato il fatturato del 40 per cento. «E’ sconcertante come tutto avviene così velocemente. E’ stato inutile contenere i costi: il personale è stato ridotto e le riserve accantonate bruciate». Per la concorrenza come «Lapresse» di Marco Durante o per «Contrasto» di Roberto Kock la notizia è davvero sconcertante. Così la più celebre agenzia fotografica italiana è senza dubbi un colpo al cuore per tutti. Un nome che da sempre era unito a quello della cultura e al giornalismo, con i suoi reportage che hanno allargato le nostre coscienza e il nostro senso etico. Ma entriamo in merito alla mostra in corso. Grandi fenomeni come le maree trasformano il nostro pianeta creando spettacoli visivi inauditi. Una fotocamera posta tra il flusso e il riflusso della marea permette allo spettatore di osservare simultaneamente due momenti diversi, due stai in cui si trova la natura. Nella esposizione «Sea Change Cichael Marten» si osservano dei dittici e addirittura dei trittici insieme con immagini panoramiche che evocano una dimensione dinamica del paesaggio. La marea va e viene due volte al giorno. Una macchina fotografica è in grado di fissare immediatamente i cambiamenti di una costa. «Questi grandi ritmi naturali del pianeta sono spinti dalla forza di gravità lunare; enormi volumi d’acqua fluiscono e defluiscono simultaneamente oscillando dolcemente nel mare e nei bacini degli oceani», sottolinea Marten.

Le acque si accumulano nei canali e negli estuari dei fiumi, se si pensa che ogni marea varia in altezza e nei tempi in base agli equinozi, alle primavere, si arriva anche a pensare come il destino di un’agenzia possa scomparire, modificare e magari ricomparire sotto altre forme. E’ quanto ci auguriamo per Grazia e Michele Neri.

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