da Beirut
In un clima di grande tensione, decine di migliaia di seguaci dellopposizione libanese, con in prima fila i militanti di Hezbollah, hanno partecipato ieri ai funerali di Ahmed Mahmud, il giovane militante del movimento sciita Amal ucciso domenica da rivali sunniti filogovernativi alla periferia sud di Beirut, dove nuovi scontri hanno provocato negli ultimi due giorni una ventina di feriti.
Un gigantesco ritratto di Mahmud (20 anni), la cui salma era stata esposta e vegliata per tutta la notte di lunedì nel cuore di Beirut, dominava ieri sera la centrale piazza Riad al-Solh, dove per il quinto giorno consecutivo altre decine di migliaia di seguaci dellopposizione hanno proseguito il «sit-in illimitato» per costringere alle dimissioni il premier Fuad Siniora, trincerato nel vicino Gran Serraglio, il palazzo del governo.
A prevalere sono stati ancora una volta rabbia e slogan contro il «governo americano» di Siniora, appoggiato da Occidente e Paesi arabi moderati. E ad accrescere lallarme è giunta ieri sera la notizia, riferita dallagenzia privata libanese Al-Markaziyah, solitamente bene informata, di una preoccupata messa in guardia del generale Michel Suleiman, comandante in capo dellesercito, le cui truppe continuano a presidiare in forza la capitale.
Secondo «fonti informate» citate da Al-Markaziyah, Suleiman avrebbe fatto presente al premier Siniora che «lassenza di soluzioni politiche, sommata al ripetersi di incidenti di sicurezza, soprattutto quelli con sfumature settarie, riduce la capacità dellesercito e ne indebolisce limmunità». E questa debolezza, ha ammonito Suleiman, rischia di «rendere incapace lesercito di mantenere il controllo della situazione».
Lattenzione di tutti è intanto rivolta al previsto incontro di oggi tra il leader di Hezbollah, Sayyed Hassan Nasrallah, e lex presidente Amin Gemayel per cercare di trovare una soluzione allesplosiva crisi libanese.