Ogni anno, di questi tempi, il Sindacato balneari (Sib) si straccia le vesti, anzi il costume bagno: «Per le vacanze al mare è un anno nero. Sulle spiagge le presenze sono in calo e molti ombrelloni restano chiusi... ». Traduzione: «Lo Stato ci deve aiutare!». Una litania che, da sempre, serve a tenere lontano lo spauracchio di tutti i titolari dei lidi: vale a dire la revisione degli affitti demaniali per i tratti di arenile dati in concessione. Ogni ministro delle Finanze ci ha provato inutilmente, ma per l’Italia adeguare le tariffe agli standard europei è un’impresa disperata. E così ogni stabilimento balneare, per centinaia di metri di spiaggia, continua a pagare all’erario somme irrisorie. I bagnanti, invece, ogni anno che passa si trovano a pagare per ombrelloni e sdraio tariffe sempre più salate; per non parlare delle bibite al chiosco del lido (gestito sempre dallo stesso titolare dello stabilimento), dove una bibita può arrivare a costare fino a 4 euro.
Ma tant’è. Anche quest’anno il Sib piange miseria: «Negli ultimi due mesi abbiamo registrato 400mila presenze in meno». Nessuna autocritica da parte del presidente del Sindacato balneari, Riccardo Borgo: «Anche i dati relativi ai primi 10 giorni di agosto presentano un calo considerevole, fino al 15%, diffuso su tutti i litorali. Quello che preoccupa di più è il fenomeno turistico "mordi e fuggi" che mai come quest’anno è stato registrato un po’ dovunque: italiani e stranieri si recano al mare preferibilmente nei weekend, quando gli stabilimenti balneari raggiungono le presenze al massimo della capienza, mentre nei giorni feriali le spiagge rimangono semivuote nonostante le numerose promozioni a tariffe ridotte. mentre il tutto esaurito si è registrato solo nei weekend».
Male le isole, meglio il litorale Adriatico rispetto al Tirreno; in Campania i risultati migliori, in Calabria quelli peggiori. Per quanto riguarda i turisti stranieri il Sib riscontra un maggiore flusso di quelli provenienti dai Paesi dell’est: russi e polacchi in testa, ma anche austriaci, inglesi, spagnoli, svedesi e norvegesi, in calo francesi e tedeschi, sugli stessi numeri del 2006 americani, giapponesi e cinesi.
«Questa estate - sottolinea il presidente del Sib - molte imprese balneari, proprio per venire incontro ai clienti, hanno adottato il sistema della tariffa oraria per il lettino e l’ombrellone: prezzi scontati nel pomeriggio, per agevolare coloro i quali scelgono di andare in spiaggia dopo pranzo».
Ma se il Sib è deluso, soddisfatta si mostra invece la Coldiretti: «Quest’estate il turismo ecologico ed enogastronomico si conferma come l’unico segmento della vacanza made in Italy in costante e continua crescita con una stima di oltre un milione e mezzo di ospiti negli agriturismi nel periodo luglio agosto che hanno preferito la campagna al mare». Se il trend positivo sarà confermato, per la vacanza in campagna si registrerà un aumento del 10%, raggiungendo un valore pari a un miliardo di euro.
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