Cristina Rossello: «Imprese di famiglia, sempre più holding»

Su Nea, a commentare lo scenario legato alla governance aziendale, è Cristina Rossello, affermato avvocato cassazionista, esperta di diritto societario, bancario e dei valori mobiliari, consulente in imprese familiari e presidente di Progetto Donne e Futuro. La Rossello, in particolare, si è resa protagonista nel dibattito su alcune delle riforme del diritto più significative degli ultimi anni, tra cui il Testo unico della finanza, la riforma del processo civile e quella del diritto societario. «La holding è una forma di risposta tecnica complessa perché, rispetto ad altri sistemi, raduna portatori di esigenze diverse e talvolta contrapposte - spiega Rossello su Nea -. La scelta della holding è di tipo “partecipativo”, e non verticistico. E ha per assicurare la continuità dell'impresa. Producendo vantaggi per l'imprenditore e per la collettività, nella misura in cui contribuisce a stabilizzare le previsioni di risultato, favorendo le politiche di investimento, il rimborso dei finanziamenti e il mantenimento dell'occupazione. L'impiego delle holding è diffuso quando il gruppo di famiglia è più articolato e dislocato in diversi Paesi». L'avvocato Rossello si sofferma sul profilo dell'impresa italiana «post crisi». «Le aziende stanno lottando disperatamente per la sopravvivenza. Stanno facendo sacrifici drammatici, riducendo i margini per recuperare quote di mercato all'estero puntando nella forza competitiva del made in Italy. Una buona notizia su questo fronte viene dal Consiglio dell'Ue che ha approvato l'introduzione di dazi sui radiatori in alluminio provenienti dalla Repubblica popolare cinese.

Grazie all'azione intrapresa dalla sottoscritta, dai professionisti incaricati dal consorzio Airal e dal commercialista Arrigo Bandera nei confronti delle aziende produttrici cinesi, l'Ue ha riconosciuto la sussistenza del dumping e l'impatto che ha avuto tale pratica di concorrenza sleale sul mercato europeo, già provato dalla crisi economica».

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