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La crociata Inter: cambiare faccia anche alla serie A

La crociata Inter: cambiare faccia  anche alla serie A

nostro inviato a Appiano G.

In attesa di cambiar faccia al suo campionato, l’Inter vorrebbe cambiare faccia al campionato. Proposta rilanciata da Moratti («Rose più strette, meno partite, si spende meno»), sposata da un entusiasta Ranieri, anche per dimenticare Calcipoli e il tavolo della pace. «Meno ne parliamo, meglio è. Abbiamo già dato scandalo in tutto il mondo, meglio stare zitti».
Se avessimo una lega e una federcalcio col famoso sale in zucca, l’idea sarebbe già agli atti e forse avviata. La serie A sta perdendo fascino, fino a marzo tutto conta poco. L’Inter lo dimostra: tre settimane fa era sull’orlo della zona retrocessione. Oggi è già dietro le squadre che contano. Le basterebbe vincere le due partite prima della sosta per sistemarsi ancora meglio, contando su qualche passo falso altrui.
Troppo facile questo andar su e giù, senza dare credibilità ai risultati di un intero girone d’andata. Il campionato corto servirebbe a creare più suspence, i giocatori avrebbero più recupero, forse ci sarebbe qualche infortunio in meno. E Ranieri conferma: «Se dite che nel nostro campionato ci sono troppe squadre, io accompagno l’idea. Se c’è da far battaglia, sono pronto. Giochiamo sempre, senza un attimo di sosta. A gennaio arriverà anche la coppa Italia. In un campionato con meno squadre si lavorerebbe meglio, il campionato ne avrebbe vantaggio e ci sarebbero vantaggi anche in Europa. E non stiamo a guardare Spagna o Inghilterra. Ci sono mentalità diverse, ognuno rispecchia la sua cultura. Il nostro deve rispettare la sua, fatta anche di tradizione difensiva. Qui se una partita finisce 3-2 siamo i primi a sottolineare che le difese non hanno lavorato bene. In Spagna invece pensano solo a segnare, in Inghilterra curano l’agonismo».
Ranieri parla di tradizione difensiva confortato dal fatto che l’Inter ha ricominciato a prendere quota quando la difesa ha subito meno gol (2 nelle ultime 5 sfide di campionato). Anche se il karma, come direbbe il tecnico, non cambia: «L’Inter cercherà sempre di vincere. Moratti è l’uomo più innamorato di questa squadra: garantirà qualità e prospettiva». E dopo un anno, l’Inter giocherà da squadra ex campione del mondo: la coppa Intercontinentale è finita stamane in altra bacheca. L’ inizio di campionato non ha valorizzato quel successo, il girone di Champions ha medicato qualche ferita. Ora tocca tornare Inter, il campionato dei lumaconi concede un’altra chance.

A Cesena, sulle insidie (per muscoli delicati) di un campo artificiale, riecco Maicon, Pazzini e Milito riproveranno insieme, poi toccherà a Forlan, saggiato più volte in allenamento. Manca qualche gol: stavolta in attacco.

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