Eleonora Barbieri
Era arrivata al convento della Santa Trinità di Tanacu, nella Romania orientale, per trovare un po di pace e di sicurezza in una vita già tormentata, a solo 23 anni. Ma nel monastero ortodosso suor Maricica Irina Cornici ha trovato una fine atroce. Crocifissa perché «posseduta» dal demonio: è stata legata a una croce di legno e privata di acqua e cibo, imbavagliata con un asciugamano perché non disturbasse e lasciata a soffrire per tre giorni, fino alla morte per soffocamento.
Un barbaro rito di esorcismo ordinato dal padre superiore, Petru Daniel Corogeanu e messo in atto da quattro consorelle, dopo i comportamenti inusuali di Irina. La giovane era probabilmente malata di schizofrenia. Ma labate non ha esitato a pensare al maligno e a prendere provvedimenti di conseguenza. Secondo quanto riportato dal quotidiano romeno Evenimentul Zilei, la morte di Irina risalirebbe a mercoledì scorso. La religiosa sarebbe stata dapprima rinchiusa nella sua cella, legata con delle corde e lasciata senza nulla da bere né da mangiare. Poi, davanti alle sue proteste, i cinque lavrebbero messa a tacere con un asciugamano intorno alla bocca e immobilizzata su una croce di legno. Così, crocifissa in una piccola stanza fredda, è stata lasciata morire. Secondo le prime perizie degli investigatori, per asfissia. La giovane è stata trovata ormai senza vita lo scorso 15 giugno, quando alcune sue compagne hanno finalmente chiamato unambulanza. Ma, ormai, non cera più nulla da fare.
Il procuratore di Vaslui, Ovidiu Berinde, che conduce le indagini, ha incriminato i cinque religiosi per sequestro e omicidio. Il Patriarcato ha avviato una sua inchiesta parallela. Ma quando i rappresentanti della diocesi di Husi si sono presentati a Tanacu per parlare con il pope Daniel, questi si era letteralmente barricato nel convento. Non solo: gli abitanti del villaggio sono accorsi in sua difesa, aggredendo linviato clericale. Secondo il portavoce della chiesa ortodossa Costel Stoica si tratta di un episodio assolutamente «deprecabile». Per questo la diocesi vuole indagare anche sulle condizioni psicologiche di padre Corogeanu. Il quale però, da parte sua, non è parso minimamente turbato. «Non riesco a capire tutto il clamore intorno a questa vicenda - avrebbe dichiarato tranquillamente ai giornalisti -. Lesorcismo è una pratica comune nellortodossia romena e i miei metodi non sono affatto inediti per i miei colleghi». Un punto di vista completamente smentito dai rappresentanti del Patriarcato.
La giovane Irina era giunta a Santa Trinità solo tre mesi fa, per fare visita a unamica. Era cresciuta in un orfanotrofio ad Arad, una città nellovest della Romania. Si era trovata bene nellatmosfera di quiete e serenità del monastero e aveva deciso di restare. Dopo un mesetto, i primi sintomi della malattia.
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