Crolla un braccio elevatore: morte due passanti, quattro feriti

Tragedia nel centro di Sorrento, il braccio elevatore montato su un camion è caduto travolgendo le due donne di 86 e 50 anni, tre operai e l'autista di un pullmino. Gli operai stavano sistemando le luminarie per la festa di Sant'Antonino. Due feriti gravi sono ricoverati in rianimazione

Crolla un braccio elevatore: morte due passanti, quattro feriti

Sorrento - Due passanti sono morte e quattro persone sono rimaste ferite a Sorrento, in piazza Sant'Antonino, nel centro della città, in seguito a un incidente sul lavoro, avvenuto proprio il 1° maggio, giornata dedicata ai lavoratori. Il braccio elevatore montato su un camion, con il quale tre operai della ditta Donnarumma di Piemonte erano impegnati nei lavori di sistemazione di luminarie per la festa cosiddetta di Sant'Antonino dei contadini, si è spezzato per motivi ancora non chiari (la rottura potrebbe essere dipesa o da usura del braccio meccanico o da un eccessivo peso caricato nel "cesto").
Una tragica fatalità, un incredibile appuntamento con il destino, una morte assurda e drammatica per le due donne - Claudia Morelli, di 86 anni e la nuora, Teresa Reale, di 50 - che sono state colpite dal braccio rovinato al suolo e che sono morte all'istante. Erano appena uscite dalla chiesa dove avevano assistito alla messa. Solitamente preferivano andare in cattedrale ma, avendo oggi ritardato, avevano fatalmente ripiegato sulla chiesa di Sant'Antonino. Nell'incidente sono rimasti feriti anche tre operai e un altro passante. I due feriti più gravi, ricoverati nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Sorrento, sono Massimo ed Eduardo Donnarumma, figli del titolare della ditta impegnata nei lavori, appaltati dal Comune di Sorrento. Non gravi le condizioni del terzo operaio e del passante, un autista di pulmino a noleggio.
L'incidente ha provocato un'ondata di commozione in tutta Sorrento, invasa dai turisti in questi giorni di festa. Sul posto si è radunata una gran folla che si è stretta intorno ai familiari delle due vittime e soprattutto a Adriano Morelli, l'uomo che per una tragica fatalità ha perduto oggi la moglie e la madre.

Un testimone: avevo protestato per quella gru Chi ha visto i corpi delle due donne a terra non riesce a parlarne, le testimonianze di chi stamattina era in piazza Sant'Antonino si fermano a un "tonfo di straordinaria violenza". La piazza era animata dai commercianti, che avevano avviato le loro attività intorno alle 10. Qualcuno si era lamentato con la ditta Donnarumma: lo aveva fatto in particolare una signora, che preferisce restare anonima, e che conosceva bene Claudia Morelli. "Ho aperto intorno alle 10 - ha raccontato la titolare di un negozio di articoli fotografici - quando ho notato che la gru stava montando le luminarie ho fatto notare al proprietario della ditta che mi sembrava poco opportuno che quei lavori si svolgessero proprio la mattina del Primo maggio. C'era la gente in chiesa, per la messa, e c'eravamo tutti noi, con i negozi aperti per i turisti della festa dei lavoratori". A queste parole, continua il racconto, la ditta aveva risposto che l'intervento sarebbe durato non più di un paio d'ore. "E invece... - continua la signora - all'improvviso ho sentito un tonfo terribile, ero girata di spalle. Mi sono voltata e ho visto degli uomini a terra: per fortuna si muovevano e così ho capito che erano ancora vivi. Poi ho visto lei, la signora Claudia, una persona anziana che conosco da anni e che ogni giorno veniva nel mio negozio prima di andare dalle suore. Era molto religiosa, proprio una brava persona. L'immagine del suo corpo schiacciato dalla gru mi ha choccato".

I vigili: forse un errore umano I pompieri per tutta la mattinata hanno lavorao per rimuovee il materiale precipitato a terra affiancando il pm Sergio Raimondi della procura di Torre Annunziata e la scientifica, sul posto per accertare una dinamica che resta incerta. Fra le ipotesi, hanno spiegato i vigili del fuoco, anche quella di un errore nella manovra della gru, il cui braccio potrebbe aver ceduto per un carico eccessivo nel cosiddetto cestello, che sollevava le luminarie per la basilica. Questa è sola una delle ipotesi, hanno ribadito i tecnici, sottolineando che gli accertamenti proseguiranno anche nelle prossime ore.

Il titolare della ditta Donnarumma, di Pimonte, Francesco, padre di due persone rimaste ferite nell'incidente, si trova da ore al commissariato di Sorrento per rispondere agli agenti della polizia su quanto accaduto.

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