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Crolla palazzo, tutti illesi: «È un miracolo»

I cittadini di Castellammare di Stabia gridano al miracolo. Ieri la processione con la statua di San Catello, il patrono della città, aveva appena visitato i cantieri navali e da soli venti minuti aveva abbandonato il centro storico, intorno alle ore 12, quando un palazzo di cinque piani, disabitato e oggetto di tre ordinanze di abbattimento, è crollato alle spalle della processione, coprendo tre automobili, per fortuna vuote. Poco prima si era fermata in quell’area, al «Largo Caporivo», la statua del Santo insieme con il suo folto seguito di devoti. Una tappa obbligata nel quartiere storico della città, dove i palazzi sono abbandonati a un degrado precedente anche al terremoto dell’80 e che il sisma rese ancora più insicuri. La statua è poi stata trasportata nella Cattedrale che dista a soli duecento metri dal luogo del crollo e, appena collocata sull’altarino, è giunta in chiesa la notizia del palazzo che si era sbriciolato sotto gli occhi di alcuni abitanti.
La folla dei fedeli ha abbandonato la chiesa e si è precipitata sul posto, ognuno temendo per i propri familiari. Polizia, vigili del fuoco, carabinieri e Protezione civile hanno affollato Largo Caporivo e sono cominciate le ricerche che hanno accertato l’assenza di feriti.
Forse proprio grazie al richiamo che ha effettuato la processione del patrono, in quel momento piazzetta Caporivo che solitamente pullula di gente e di automobili, al momento del crollo era deserta. Una ragazza ha raccontato di avere visto una pietra cadere, di esserne stata sfiorata, il tempo di scansarsi e il palazzo è crollato. Una festa patronale ricca di segni, affermano gli stabiesi. A Castellammare di Stabia si sta vivendo un periodo di crisi industriale.
L’assenza di lavoro in Fincantieri, e nelle altre aziende locali, fa temere per il futuro. Per questo, prima che la statua del patrono passasse per il centro storico, era stata portata in processione all’interno del cantiere navale dove l’arcivescovo di Sorrento-Castellammare, monsignor Felice Cece, ha ricordato come anche nel 1992, quando la città stava attraversando una crisi identica, e per il cantiere si temeva la chiusura, fu Papa Giovanni Paolo II, a riportare fiducia con una visita allo stabilimento Fincantieri di Castellammare di Stabia, per incontrare gli operai, pregare con loro.
Commentando la gravità del crollo nel centro storico, il neo sindaco Luigi Bobbio, ha puntato il dito contro la precedente amministrazione accusandola di incuria negli ultimi 15 anni del centro antico. Bobbio ha quindi annunciato un censimento degli edifici pericolanti e degli edifici abbandonati.

«L’ordinamento mette a disposizione la possibilità di emanare ordinanze di necessità e di urgenza - ha detto Bobbio - laddove i proprietari non adottano le misure necessarie alla sicurezza dei concittadini».

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