Roma

Crolla solaio in ospedale, due feriti

Un boato, poi lo squarcio sul soffitto e il solaio che crolla giù. Sette metri quadrati di calcinacci e pignatte sbriciolate come biscotti sono piombate, ieri poco prima dell’una del pomeriggio, su due disabili ricoverati in uno dei padiglioni dello storico ospedale cittadino di Anzio, il «Villa Albani». I due, F. M., di 43 anni, e M. M., di 44, sono stati subito trasportati agli ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno. Il primo è stato ferito al capo e alle mani, il secondo se l’è cavata con qualche contusione. Entrambi sono stati dimessi nel pomeriggio. Un terzo malato, P. D., di 57 anni, è finito invece al pronto soccorso per lo choc subìto. Sul fatto è stata aperta un’inchiesta. La magistratura dovrà accertare le cause del cedimento strutturale. «Subito dopo il terremoto avevamo fatto delle verifiche e tutto sembrava a posto - ha detto uno dei responsabili dell’ufficio tecnico della Asl Rm H arrivato sul posto per una prima perizia -. Piuttosto il crollo pare dovuto alle vecchie tecniche di costruzione. Le travi del soffitto, ormai arrugginite, hanno compresso le pignatte fino a farle “esplodere”». Il «Ferraresi» era stato ristrutturato tre anni fa, ma appena dopo i lavori una persiana di ferro si era staccata dalla facciata ed erano stati effettuati altri sopralluoghi. «Per ora - hanno stabilito i vigili del fuoco - il padiglione resta inagibile. Altre parti del soffitto potrebbero cedere da un momento all’altro». Sette ettari di parco, una dimora settecentesca trasformata nel 1878 in nosocomio cittadino: per Villa Albani il nuovo Piano Regolatore Generale avrebbe predisposto un futuro da «grande albergo». Decisione che da subito ha scatenato le ire di parte dei residenti e di diverse associazioni: «Anche i portatori di handicap che qui vengono curati - dicono - hanno diritto a rimanere nel cuore della città e in una struttura degna di questo nome».

Stesse associazioni che in passato ne avevano denunciato «il depauperamento delle potenzialità e gli intenti speculativi sulla struttura».

Commenti