Roma - Sono sempre meno i lavoratori che
lasciano l’impiego prima dell’età di vecchiaia: secondo i dati
annunciati oggi in un colloquio con l’Ansa dal presidente
dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, nei primi sette mesi del 2009
solo 68.000 persone sono andate in pensione di anzianità, con
un calo del 57,5% rispetto alle 160.000 persone che avevano
scelto il pensionamento anticipato nello stesso periodo del
2008.
Anno positivo Secondo l’assestamento di
bilancio approvato prima della pausa estiva dal presidente, e
all’esame del Consiglio di indirizzo e vigilanza il prossimo 15
settembre, l’Inps dovrebbe chiudere l’anno con un risultato
netto di 5,9 miliardi. Un dato, spiega Mastrapasqua, che
potrebbe ulteriormente migliorare superando in sede di
approvazione di bilancio consuntivo 2009, l’anno prossimo, i 6
miliardi di utile e 10 di avanzo finanziario.
Recupero di 7 miliardi di euro La riorganizzazione dell’Istituto e la lotta all’evasione
contributiva e al lavoro nero - ha spiegato Mastrapasqua -
porterà nel 2009 il recupero di 7-8 miliardi, mentre la
sanatoria per le badanti e le colf, se si confermeranno le
previsioni di almeno 500.000 regolarizzazioni, potrebbe
significare a regime 700 milioni di euro in più di contributi e
quindi 350 già per quest’anno. Procede inoltre l’operazione di
controllo sulle pensioni di invalidità, con 200.000 verifiche
straordinarie attese a fine anno e una quota di pensioni
revocate tra il 12 e il 13% del totale (circa 25.000 in meno a
fine anno).
Il calo delle pensioni di anzianità sul 2008 rallenta
rispetto ai primi cinque mesi dell’anno, quando aveva raggiunto
il 67%, ma risente dell’apertura della finestra per l’uscita il
primo luglio e comunque resta, sottolinea Mastrapasqua, "in
linea con le prevision".
Nuove regole A luglio sono cambiate le regole per
il collocamento a riposo in anticipo rispetto all’età di
vecchiaia (60 anni le donne, 65 gli uomini) portando a 59 l’età
minima per l’uscita dei lavoratori dipendenti (con quota 95 tra
età e contributi).
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