"Abusi subiti da bambino al Santuario di Garlasco". La testimonianza al settimanale Giallo

Una persona ha rivelato dettagli agghiaccianti sul Santuario di Garlasco: "Dovrebbero fare tutti come me e parlare"

"Abusi subiti da bambino al Santuario di Garlasco". La testimonianza al settimanale Giallo
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Il settimanale Giallo in edicola questa settimana a partire da domani continua a seguire il filone di Garlasco in modo molto ampio, riportando le parole di un testimone che ha frequentato il Santuario della Bozzola negli anni. Questa persona, si legge nell'anticipazione diffusa dal settimanale prima dell'uscita, ha raccontato a Giallo di presunti "abusi subiti al santuario di Garlasco quando era un minore". Nel 2013 il Santuario è stato effettivamente al centro di una vicenda giudiziaria controversa ma il racconto del testimone del settimanale andrebbe a inserirsi in un periodo precedente.

"So che è capitato anche ad altri ragazzini: dovrebbero fare tutti come me e parlare", avrebbe detto questa persona a Giallo. Nel 2014, è emersa un'indagine su un presunto ricatto a sfondo sessuale ai danni di don Gregorio Vitali, allora rettore del Santuario della Madonna della Bozzola a Garlasco, che oggi svolge la sua missione in un altro luogo. Due cittadini rumeni furono condannati per estorsione aggravata in relazione a questa vicenda per un presunto ricatto messo in atto per evitare la diffusione di audio e video compromettenti. Nell'anticipazione, Giallo riferisce che già "nel 2006 i carabinieri e il Vaticano erano stati avvisati da un prete, don Cervio, di quello che accadeva alle Bozzole. Il Vaticano aveva inviato un suo promotore di giustizia a indagare, ma senza conseguenze".

Al settimanale Giallo ha parlato anche l’avvocato di Vigevano Paolo Arcieri, secondo il quale "a Garlasco accadevano fatti incredibili che riguardavano un traffico di minori ed era di dominio pubblico: io stesso ne ho avuto contezza attraverso i procedimenti di cui mi sono occupato". Il caso del Santuario è tornato di attualità con la riapertura delle indagini per l'omicidio di Chiara Poggi, perché secondo alcune teorie, non giudiziarie, ci sarebbe proprio questo luogo sacro a fare da sfondo al delitto.

Alcuni le definiscono suggestioni, tanto che non ci sono prove che possa esserci un collegamento. L'unico link tra l'omicidio e il Santuario è il materiale di ricerca trovato in una chiavetta Usb della vittima ma il caso delle Bozzole è scoppiato anni dopo l'omicidio.

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