Assolta Monia Bortolotti: era accusata di aver ucciso i due figli neonati

La Corte d'Assise di Bergamo ha ritenuto che in un caso il fatto non sussiste e nell'altro che la donna non era capace di intendere e volere al momento del fatto. Andrà in una Rems per 10 anni

Assolta Monia Bortolotti: era accusata di aver ucciso i due figli neonati
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Monia Bortolotti è stata assolta dall'accusa di aver ucciso i suoi due figli neonati, Alice e Mattia, di 4 e 2 mesi, morti rispettivamente il 15 novembre 2021 e il 25 ottobre 2022, a distanza di circa un anno l'una dall'altro. Nel primo caso, la Corte d'Assise di Bergamo ha deciso che "il reato non sussiste", mentre per la morte di Mattia i giudici hanno riconosciuto l'imputata "non punibile" perché "non era capace di intendere e volere al momento del fatto". Per la donna è stata disposta una misura di sicurezza: andrà in una struttura Rems per 10 anni in quanto considerata dai giudici socialmente pericolosa. La sua condizione sarà valutata dagli esperti ogni sei mesi. "Non mi aspettavo nulla di diverso da un'assoluzione" ha dichiarato a La Presse l'avvocato Luca Bosisio, legale dell'imputata. Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro 90 giorni.

Il pm aveva chiesto l'ergosto

Nel corso dell'udienza precedente, celebrata lo scorso 13 settembre, la pm Maria Esposito aveva chiesto l'ergastolo per Bortolotti, ritenendo che avesse ucciso i figli perché non sopportava i loro pianti e la responsabilità di doverli accudire. Inoltre, secondo l'accusa, la donna avrebbe alterato i testi psichiatrici a cui era stata sottoposta, fornendo versioni aggiustate, e manipolato i familiari. La difesa, invece, aveva chiesto l'assoluzione o il proscioglimento per vizio di mente. La 29enne di Pedrengo attualmente è ricoverata nella Rems di Castiglione delle Stiviere, nel Milanese.

La perizia psichiatrica

Decisivo nel corso del processo, iniziato a gennaio del 2025, è stato l'esito della perizia psichiatrica. I periti nominati dal gup hanno concluso per la totale incapacità di intendere e volere della donna al momento del fatto, stabilendo che Bortolotti soffrisse già da tempo di un disturbo depressivo maggiore con tendenze psicopatiche dipendenti dall'umore. Mentre i consulenti dell'accusa hanno concluso per la piena capacità di intendere della 29enne, pur riconoscendo un disturbo della personalità con tratti borderline, narcisistici e istrionici, ma non tali da compromettere le sue capacità.

I due neonati morti

Bortolotti era accusata di duplice infanticidio. La prima figlia, Alice, è morta il 15 novembre del 2021, mentre Mattia ottobre del 2022. Al momento della tragedia, in entrambi i casi, la donna era da sola nell'appartamento di Pedrengo.

Per la morte del secondogenito venne eseguita immediatamente l'autopsia, che evidenziò un'insufficienza respiratoria acuta da asfissia meccanica (l'ipotesi era che la donna avesse soffocato il bambino con un cuscino). Per quanto riguarda la piccola Alice, invece, era stata disposta la riesumazione della salma. Ad ogni modo, lo stato di deterioramento dei resti non consentì di accertare le cause del decesso.

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