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Appalti truccati, disposto l'arresto dell'ex governatore della Regione Sicilia Totò Cuffaro

Arriva la decisione del gip nell'ambito dell’inchiesta su appalti e sanità in Sicilia. Respinta invece la richiesta di arresto per Saverio Romano e il deputato regionale della Dc Carmelo Pace

Appalti truccati, disposto l'arresto dell'ex governatore della Regione Sicilia Totò Cuffaro
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Il giudice per le indagini preliminari di Palermo ha disposto gli arresti domiciliari per Salvatore Cuffaro, indagato a vario titolo, insieme ad altre 17 persone, per associazione a delinquere, turbativa d'asta e corruzione. Oltre all'ex presidente della Regione siciliana, i domiciliari sono stati disposti per Roberto Colletti, ex manager dell'azienda ospedaliera Villa Sofia, e Antonio Iacono. Respinta la richiesta di arresto di Saverio Romano, deputato e coordinatore di Noi Moderati, e il deputato regionale della Dc Carmelo Pace, anche loro coinvolto nell'inchiesta. Per Vito Raso, ex braccio destro di Cuffaro, il gip ha invece deciso l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, mentre per Mauro Marchese e Marco Dammone l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e la misura cautelare interdittiva del divieto, per un anno, di esercitare attività imprenditoriali e uffici direttivi di persone giuridiche.

Nell'ordinanza della misura cautelare si legge che viene imposto un "assoluto divieto di comunicazione, così da escludere qualsiasi possibilità di mantenere contatti con altri coindagati o con soggetti terzi, comunque appartenenti alla pubblica amministrazione e all'imprenditoria". Gli avvocati Giovanni Di Benedetto e Marcello Montalbano, legali di Cuffaro, prendono atto che, in accoglimento di quanto rappresentato nella memoria difensiva, il gip ha escluso la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico del loro cliente in ordine al reato di associazione per delinquere, all'ipotesi di corruzione legata ai rapporti con l'imprenditore Vesco e Tomasino, riqualificando poi la condotta, originariamente anch'essa rubricata quale corruzione, riguardante il rapporto con Caltagirone in traffico di influenze illecite. Resta residua l'addebito di corruzione in concorso con Colletti e Iacono che formerà oggetto di impugnazione.

L'inchiesta giudiziaria che ha portato il gip di Palermo a decidere per gli arresti domiciliari si riferisce alla presunta "ingerenza nelle nomine di dirigenti e funzionari negli enti amministrativi regionali operanti nei settori nevralgici della sanità, degli appalti e delle opere pubbliche" e, spiegano i magistrati, al suo "diretto coinvolgimento nella conclusione di accordi corruttivi stipulati nell'ambito di gare e concorsi pubblici, tra l'altro e, in particolare, nel settore sanitario". Dopo l'indagine, era scattata la richiesta di arresto da parte della procura lo scorso 4 novembre, ma il gip, in base alla nuova riforma Nordio, aveva richiesto l'interrogatorio preventivo. In quell’occasione Cuffaro si era avvalso della facoltà di non rispondere, ma aveva reso dichiarazioni spontanee.

Come si legge nella misura cautelare, aveva ammesso "qualche errore", specificando, però, che Antonio Iacono (il manager della Sanità finito pure ai domiciliari) non era stato avvantaggiato per il suo tramite, né aveva chiesto di avere dei benefici. Poi aveva anche detto di conoscere Colletti da 57 anni come amico di famiglia, di aver già in passato "consigliato" al presidente della Regione di "poterlo utilizzare per essere tra quelli che potevano dare un contributo nella gestione della sanità" e di avere anche questa volta consigliato la sua nomina.

Il tutto veniva affermato precisando che egli "usciva da direttore generale della più grande azienda siciliana, che era il Civico, dove aveva fatto benissimo, e nelle graduatorie di direttore generale era tra gli undici migliori", quindi una volta nominato commissario a Villa Sofia, aveva avuto una "sorta di retrocessione, non di avanzamento" e che "per di più tutti i commissari", dopo un anno, "sono stati trasformati in direttori generali ed è stata la stessa sorte che ha avuto il dottor Colletti".

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