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Il prete arrestato per abusi su minore è "portatore di Hiv"

Padre Andrea Melis avrebbe ammesso di essere positivo all'Hiv ma di essere in cura. Il gip: "Ha intrattenuto rapporti senza precauzioni"

Il prete arrestato per abusi su minore è "portatore di Hiv"
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Emergono nuovi dettagli dall'inchiesta su padre Andrea Melis, il prete arrestato a Genova lo scorso 2 agosto con l'accusa di violenza sessuale su minore e tentata violenza aggravata. Il sacerdote, ex direttore della scuola e fondazione Padre Assarotti ed ex direttore della Fidae Liguria (Federazione di scuole cattoliche primarie e secondarie), "è portatore di Hiv". Lo scrive il gip Milena Catalano nell'ordinanza che dispone gli arresti domiciliari per l'indagato.

"Ha avuto rapporti senza precauzioni"

Stando a quanto riporta l'Agi, sarebbe stato proprio padre Melis a rivelare agli investigatori di essere positivo all'Hiv, spiegando di aver contratto il virus durante un viaggio in Africa, anni fa, e di essere in cura. Un dettaglio che, secondo il giudice per le indagini preliminari, aggrava la posizione del sarcedote poiché avrebbre esposto il minore coinvolto nella vicenda al rischio di contagio. "Ha avuto rapporti senza precauzioni", puntualizza il gip. Il ragazzo con cui il sacerdote avrebbe intrattenuto una relazione intima per tre anni, all'epoca dei fatti 14enne, non è stato contagiato. Tuttavia, nell'ipotesi in cui venissero fuori ipotetici casi di contagio da Hiv a seguito di un'eventuale rapporto sessuale con l'indagato, la Procura potrebbe contestare al religioso anche il reato di lesioni dolorose gravissime.

Domani l'interrogatorio di garanzia

Intanto domani mattina si terrà l'interrogatorio di garanzia. Difeso dagli avvocati Raffaele Caruso e Raffaella Delfino, padre Melis sarà chiamato a rispondere alle accuse che gli vengono contestate. Il dossier presentato dalla procura di Genova riunisce testimonianze di presunte vittime, alcuni loro genitori, e il materiale rinvenuto a casa del prete, tra Genova e Finale Ligure, nel corso di due perquisizioni. Si tratta per lo più sexy toys e farmaci per la stimolazione sessuale, ma ci sono anche sigarette elettroniche monouso, bibite energetiche e felpe griffate che avrebbe regalato alle presunte vittime in cambio del silenzio.

Agli atti del fascicolo d'inchiesta vi sono poi l'elenco dei versamenti che, secondo gli investigatori, sarebbero stati fatti sulla carta prepagata del minore coinvolto nella vicenda. E infine, le trascrizioni delle chat che il sarcedote avrebbe intrattenuto con i ragazzi. Uno dei messaggi: "Giovedì sera ti consumo di kiss... Non ne posso più".

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