"Avrebbe dovuto farsi una domanda". L'avvocato di Stasi e i dubbi su Garofano

Al centro della vicenda di Garlasco c'è ancora la consulenza fatta da Luciano Garofano sulla base di quella di Linarello che, però, pare non avrebbe dovuto avere

"Avrebbe dovuto farsi una domanda". L'avvocato di Stasi e i dubbi su Garofano
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Il generale Luciano Garofano, che fino a poche settimane fa era consulente di Andrea Sempio, ha da poco lasciato il proprio incarico per divergenze con la difesa dell'unico indagato per la morte di Chiara Poggi a Garlasco. Tra i temi maggiormente discussi dell'ultimo periodo che lo riguardano c'è anche la consulenza fatta nel 2017 sul Dna di Andrea Sempio e mai depositata, fatta sulla base della consulenza del dottor Linarello, presentata dalla difesa di Alberto Stasi, unico condannato, che però non è chiaro se avrebbe potuto avere in quel periodo.

Il generale ha dichiarato che, una volta consegnata quella consulenza, lui è stato regolarmente pagato con un bonifico e da quel momento in poi non ha più saputo nulla della consulenza, finché quest'anno ha saputo che non è stata mai depositata. Garofano ha anche dichiarato che dava per scontato la bontà dei documenti ricevuti, non credendo mai che potessero essere coperti da segreto, perché provenienti dagli allora avvocati di Sempio. "Faccio una premessa credo ciecamente al Generale, ma devo farmi una domanda. Chi parla non è come la dottoressa Baldi, che è una scienziata e che fa la scienziata da una vita", ha dichiarato l'avvocato Antonio De Rensis, legale difensore di Alberto Stasi.

"Lui ha diretto le indagini nel 2007: generale dei Carabinieri, comandante dei RIS, avrà detto quando è iniziata questa indagine, no? Avrà chiesto: ma questo da quando è che è iscritto? Forse avrebbe dovuto farsi una domanda e dire: ma a che punto siamo di questa indagine? Quando è che è stato iscritto, trenta giorni fa? Aspetta, fammi capire una cosa", ha proseguito l'avvocato. Come generale dei Carabinieri, forse Garofano avrebbe dovuto sapere, tuttavia, come ha dichiarato lui stesso, si è fidato in totale buona fede dei legali, tanto da aver chiesto lumi in questi giorni senza mai ottenere risposte.

"Lui, a differenza della dottoressa Baldi e di tutti gli altri, è un generale dei Carabinieri che ha diretto le indagini per i RIS, quindi la procedura la conosce tanto quanto un avvocato", ha proseguito ancora De Rensis. Tutti questi punti saranno chiariti nelle prossime settimane e il generale sarebbe già stato ascoltato dalla procura.

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